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Bassetti: “Occorre fare di tutto per incentivare la ripresa del nostro Paese”

«In ogni diocesi che ho visitato – racconta il presidente della Cei - ho toccato con mano la speranza rappresentata dai tanti ‘talenti’ diffusi sul territorio: persone serie, oneste e competenti che hanno desiderio di donare se stessi e di mettersi in gioco. Ma – ribatte in conclusione – ho anche visto la disperazione sui volti di chi vive il deserto morale del mondo contemporaneo: un deserto di relazioni interpersonali, di individualismo, di nichilismo e tanta solitudine. Anche questo necessita di risposte».

Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, nel corso di un’intervista rilasciata ad Avvenire

Card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana

Favorire ed incentivare politiche che diano la precedenza a giovani, lavoro, famiglia e sud. È questo il  percorso  tracciato dal  presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, nel corso di un’intervista rilasciata ad Avvenire, in cui indica le priorità per il nostro Paese.

«Il lavoro precario – afferma – e la disoccupazione; il fortissimo decremento delle nascite; la famiglia attaccata dalle ideologie, la famiglia che si spezza e la famiglia sola nel vortice quotidiano; i giovani abbandonati e i giovani costretti a lasciare l’Italia per lavoro».

«Per un decennio – precisa – abbiamo affrontato il tema dell’educazione e della vita buona del Vangelo; ma alla luce del recente Sinodo dei vescovi si aprono nuove prospettive».

Il pensiero del cardinale va anche alle popolazioni terremotate: «Occorre – evidenzia Bassetti – fare di tutto per incentivare la rinascita, finora si è fatto troppo poco, e al nostro Mezzogiorno, dimenticato e devastato dalla cronica mancanza di lavoro e dalla criminalità».

«In ogni diocesi che ho visitato – racconta il presidente della Cei – ho toccato con mano la speranza rappresentata dai tanti ‘talenti’ diffusi sul territorio: persone serie, oneste e competenti che hanno desiderio di donare se stessi e di mettersi in gioco. Ma – ribatte in conclusione – ho anche visto la disperazione sui volti di chi vive il deserto morale del mondo contemporaneo: un deserto di relazioni interpersonali, di individualismo, di nichilismo e tanta solitudine. Anche questo necessita di risposte».