"L’educazione – ricorda il Papa - ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza. Se nel passato, anche in nome della religione, si sono discriminate le minoranze etniche, culturali, politiche e di altro tipo, oggi noi vogliamo essere difensori dell’identità e dignità di ogni persona e insegnare alle nuove generazioni ad accogliere tutti senza discriminazioni. L’educazione ci impegna ad accogliere l’altro così come è, senza giudicare e condannare nessuno"
Monica D'Allevo, coordinatrice Ribes e operatrice Fondazione Caritas: «abbiamo voluto creare uno strumento diverso che potesse veicolare un messaggio di prossimità e condivisione verso i bambini»
"Nel 2015 – spiega l’Unicef -, circa 50 milioni di bambini erano ‘sperduti’ e oltre 28 milioni di loro sono stati costretti a scappare dalle loro case a causa di violenze e insicurezza"
"La pace - sottolinea Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae - deve diventare una competenza e non rimanere semplicemente un sentimento. Deve essere costruita fin dai banchi di scuola come un seme che, nel tempo, crescerà e darà i suoi frutti"