“Sappiate abbandonarvi alla volontà del Signore”
«Sappiate, in questa stagione della vita che il Signore vi dà la grazia di vivere ancora con tanta sapienza e tanto cuore prospero, abbandonarvi sempre più e sempre meglio alla volontà del Signore, certi che Lui non vi abbandonerà, certi che Lui sarà sempre presente nelle vostra vita ed in quello che, di ministero, potete svolgere nei confronti delle comunità in cui vivete e della Chiesa in generale, che vi considera figli prediletti».
Lo ha affermato ieri sera monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, celebrando una messa solenne, presso la chiesa pescarese del Sacro Cuore, in occasione dei cinquant’anni di ordinazione sacerdotale celebrati da don Giuseppe Natoli, già abate della Cattedrale di San Cetteo per 26 anni e precedente parroco di Torre de’ Passeri per sedici anni, don Giovanni Masciulli, storico parroco del Sacro Cuore, e don Camillo Smigliani, tra gli altri incarichi già parroco di San Pietro in Loreto Aprutino e vice parroco nelle chiese dello Spirito Santo e del Cuore Immacolato a Pescara.
I tre presbiteri vennero ordinati tali proprio il 28 giugno 1964, alla vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo, dall’allora arcivescovo monsignor Antonio Iannucci e ieri hanno rinnovato la loro fedeltà alla sequela del Signore in una chiesa del Sacro Cuore gremita dai fedeli, con la partecipazione di numerose autorità quali il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono e l’assessore comunale Giuliano Diodati.
Così, lasciandosi inspirare dalle letture del giorno, monsignor Valentinetti ha dedicato dei pensieri particolarmente sentiti nei confronti dei tre valorosi sacerdoti: «Signore – riflette il presule, tu sai cosa c’è nel cuore di questi fratelli. Li hai conosciuti da sempre, dal momento in cui hai fatto sgorgare nel loro cuore la scintilla della vocazione e tu li hai seguiti negli anni della formazione e ancora negli anni di presenza sacerdotale donati a questa Chiesa diocesana di Pescara-Penne, nel pieno della maturità come presbiteri e parroci di comunità che hanno vissuto e vivono magnificamente i doni dello Spirito Santo, grazie anche al loro ministero, alla loro parola, al loro esempio, alla loro vita».
Ma questo, ormai, rappresenta il passato per don Giuseppe, don Giovanni e don Camillo, in quanto per il presente ed il futuro l’arcivescovo di Pescara-Penne ha augurato a loro ancora tanti anni fecondi, a servizio del Signore: «Attraverso la Chiesa – sottolinea monsignor Tommaso Valentinetti -, ancora una volta il Signore vi fa risentire il Suo invito “Pasci le mie pecorelle, pasci le mie pecorelle” e poi, infine, la parola “seguimi”. La sequela comincia nel momento in cui scatta la scintilla della vocazione, ma poi la sequela va rinnovata costantemente di giorno in giorno, di stagione in stagione, di anno in anno.
Sempre va rinnovato questo dono al Signore, della propria vita e della propria esistenza. E noi, oltre che pregare per voi, vi diciamo ancora una volta: rinnovate la giovinezza del vostro seguire il Signore, rinnovate questo dono che il Signore vi ha fatto. Rinnovatelo nel ringraziamento, rinnovatelo nell’intercessione perché sempre più siate legati a Lui fino a quando il Signore, nel mistero di Dio e nel mistero del suo cuore, vi chiamerà a cantare eternamente le meraviglie di Dio stesso, in compagnia degli angeli e dei Santi».
Un altro augurio è stato poi rivolto ai tre presbiteri, estrapolato dalla pagina biblica in cui Pietro e Giovanni si recano al tempio e, trovando uno storpio che chiedeva l’elemosina, Pietro gli dice “Non posseggo né argento, né oro ma quello che ho ve lo do. Nel nome di Gesù Cristo il nazareno, alzati e cammina”: «Vi auguro – auspica l’arcivescovo di Pescara-Penne – di incarnare nella vostra vita e nella vostra esistenza quella stessa parola di Pietro: non donare né oro né argento, ma donare sempre la parola del Signore. Vi accompagni ancora per molti anni la grazia dello Spirito Santo, che vi ha colmato di suoi beni nell’ordinazione sacerdotale e rifugiatevi senza riserve dentro il cuore immacolato della Vergine Maria. E così sia».
Infine, a nome dei tre sacerdoti, don Giuseppe Natoli ha voluto esprimere un messaggio di ringraziamento alla comunità diocesana presente: «Approfittiamo di questo momento – conclude l’abate emerito di San Cetteo – per fare un profondo esame di coscienza per rettificare le storture passate e di migliorare, con un impegno più spirituale, la comunicazione verso il prossimo. Nel futuro, mi porterò dietro quella fiducia che il Signore, servendosi di me, ha potuto portare a delle anime di fedeli scoraggiati, con una carità affievolita ed una fede titubante. Cercare di rivitalizzare la vita del credente, vedere il cambiamento di alcune anime da uno stato di rigetto di Dio, ad uno stato ritorno a Dio».