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“E’ vero testimone chi prega, ama, dona e soprattutto perdona”

"Tutti i giorni abbiamo l’occasione per allenarci a perdonare: "Per vivere - esorta il Pontefice - questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio. Come il nostro Padre celeste diventiamo anche noi misericordiosi, perché attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo"

Lo ha affermato stamani Papa Francesco, pronunciando l’Angelus in piazza San Pietro nella solennità di Santo Stefano protomartire

Papa Francesco durante l'Angelus

«La luce dell’amore vince l’odio e inaugura un mondo nuovo». Con queste parole Papa Francesco ha sintetizzato stamani, all’Angelus nella festa di Santo Stefano, il legame che unisce il ricordo del primo martire alla solennità del Natale: «Ieri – ricorda il Papa – abbiamo contemplato l’amore misericordioso di Dio, che si è fatto carne per noi; oggi vediamo la risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la vita. Ieri è nato in terra il Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele».

Per il Pontefice, tra l’altro, c’è un aspetto particolare che avvicina Santo Stefano al Signore: «È il suo perdono – rivela il Santo Padre – prima di morire lapidato. Stefano è martire, che significa testimone, perché fa come Gesù; è infatti vero testimone chi si comporta come Lui: chi prega, chi ama, chi dona, ma soprattutto chi perdona, perché il perdono, come dice la parola stessa, è l’espressione più alta del dono. Ma – ci potremmo chiedere – a che cosa serve perdonare? È soltanto una buona azione o porta dei risultati?».

Fedeli in piazza San Pietro per assistere all'Angelus

Fedeli in piazza San Pietro per assistere all’Angelus

Troviamo una risposta proprio nel martirio di Stefano: «Infatti – aggiunge Papa Bergoglio – tra quelli per i quali egli implorò il perdono c’era un giovane di nome Saulo; costui perseguitava la Chiesa e cercava di distruggerla. Saulo divenne poco dopo Paolo, il grande santo, l’apostolo delle genti. Aveva ricevuto il perdono di Stefano. Possiamo dire che Paolo nasce dalla grazia di Dio e dal perdono di Stefano».

Ma anche noi nasciamo dal perdono di Dio: «Non solo nel Battesimo – spiega il Sommo Pontefice -, ma ogni volta che siamo perdonati il nostro cuore rinasce, viene rigenerato. Ogni passo in avanti nella vita di fede, porta impresso all’inizio il segno della misericordia divina. Perché solo quando siamo amati possiamo amare a nostra volta».

Del resto, il nostro cammino di fede è strettamente correlato al perdono: «Se vogliamo avanzare nella fede – ammonisce Papa Francesco -, prima di tutto occorre ricevere il perdono di Dio; incontrare il Padre, che è pronto a perdonare tutto e sempre, e che proprio perdonando guarisce il cuore e ravviva l’amore. Non dobbiamo mai stancarci di chiedere il perdono divino, perché solo quando siamo perdonati impariamo a perdonare».

Ma perdonare è sempre molto difficile: «Come possiamo imitare Gesù? – interroga il Papa – Da dove incominciare per scusare i piccoli o grandi torti che subiamo ogni giorno? Anzitutto dalla preghiera, come ha fatto Stefano. Si comincia dal proprio cuore: possiamo affrontare con la preghiera il risentimento che proviamo, affidando chi ci ha fatto del male alla misericordia di Dio. Poi si scopre che questa lotta interiore per perdonare purifica dal male e che la preghiera e l’amore ci liberano dalle catene interiori del rancore».

In fondo, tutti i giorni abbiamo l’occasione per allenarci a perdonare: «Per vivere – esorta il Pontefice – questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio. Come il nostro Padre celeste diventiamo anche noi misericordiosi, perché attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo».

Papa Francesco ha poi affidato alla Vergine Maria coloro, e sono purtroppo tantissimi, che come santo Stefano subiscono persecuzioni in nome della fede: Maria – conclude – orienti la nostra preghiera a ricevere e donare il perdono».

About Davide De Amicis (4458 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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