Carabinieri solidali donano macchinario all’Hospice Bouganville
"Lorenzo ora è un angelo - racconta il colonnello Paolo Piccinelli, comandante provinciale dei Carabinieri di Pescara -, figlio del nostro carabiniere Ruggero e di sua moglie Patrizia, ma durante i suoi ultimi mesi di vita in cui ha soggiornato all’hospice, abbiamo notato l’amore e la cura con cui il ragazzo veniva accudito e ci è sembrato giusto fare qualcosa per la struttura"
Secondo una famosa massima l’amore dato non va mai perduto, torna sempre indietro e all’Hospice Bouganville è tornato sotto forma di un elevatore, un macchinario in grado di sollevare dal letto il paziente impossibilitato a muoversi, agevolando il lavoro dell’infermiere.
Un elevatore diverso dagli altri, perché quello acquistato e donato ieri dai Carabinieri di Pescara alla struttura, che da oltre tre anni ospita fino a 10 pazienti per volta allo stadio terminale di malattia nei locali all’interno del nosocomio pescarese, porta il nome di Lorenzo: «Ora è un angelo – racconta il colonnello Paolo Piccinelli, comandante provinciale dei Carabinieri di Pescara -, figlio del nostro carabiniere Ruggero e di sua moglie Patrizia, ma durante i suoi ultimi mesi di vita in cui ha soggiornato all’hospice, abbiamo notato l’amore e la cura con cui il ragazzo veniva accudito e ci è sembrato giusto fare qualcosa per la struttura, in nome di Lorenzo».
Così nell’ambito di una serata musicale, animata dalla band pescarese “I fanastici”, i Carabinieri pescaresi hanno donato quanto potevano e il risultato è stato davvero notevole, apprezzato dal personale dell’hospice: «La nostra struttura – spiega il professor Tullio Spina, direttore dell’Unità operativa di Anestesia, Terapia del dolore e Cure palliative dell’Ospedale Civile – si sviluppa su due piani, pur avendo a disposizione un solo elevatore. Averne un altro è fondamentale per il nostro lavoro».
Un’equipe di 12 professionisti coordinata da due medici e una caposala, composta da infermieri e operatori socio-sanitari, che segue i pazienti nella fase finale di vita: «L’Hospice Bouganville – sottolinea Spina – ha sempre i posti occupati, accogliendo per lo più pazienti oncologici terminali, trattati con la terapia del dolore o sottoposti ad assistenza nutrizionale, rigenerandoli e consentendo loro di avere una qualità della vita e una dignità anche nella fase di passaggio».