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Divorziati, la Chiesa vi accoglie

Intervista a mons. Valentinetti sulla situazione “ecclesiale” di separati e risposati

Riparte in quinta la pastorale familiare della diocesi. Attività per genitori, partnership con il consultorio familiare Ucipem, gruppi famiglia, ma anche percorsi per coppie in difficoltà e l’itinerario Samaria, per separati e risposati, iniziato sottovoce nel 2009 e attivo con diversi gruppi in tutta la zona adriatica a distanza di un anno. Già lo scorso anno pastorale mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, aveva sottolinato la necessità di creare negli ambiti diocesani, una scuola di formazione e di discernimento per i genitori e aveva posto l’accento, in tutta la sua improcrastinabilità, all’importanza di affrontare senza arretramenti, le sfide dei tempi, consigliando di conferire un risalto particolare, nelle agende Pastorali diocesane, agli incontri con le coppie di divorziati e di conviventi. Abbiamo avvicinato l’arcivescovo per comprendere meglio la sua affermazione.

Mons. Valentinetti, perché ritiene necessario che la Chiesa si preoccupi di chi, agli occhi di molti, è uscito da un progetto di fede?

«La necessità di preoccuparci di separati, divorziati e risposati e in genere delle persone che vivono una situazione matrimoniale irregolare deriva innanzitutto da una affermazione del direttorio della pastorale della famiglia, di qualche anno fa, in cui si chiedeva una attenzione particolare per coloro che vivono situazioni coniugali difficili e spesso irreversibili. Anche se non in piena comunione con la Chiesa non è tolta loro la possibilità di una vicinanza alla fede e al cammino cristiano! Inoltre, dallo stesso direttorio scaturisce un interesse per coloro che o per superficialità o per scelte contingenti sono costretti a vivere come conviventi e che magari durante il tempo della vita sotto lo stesso tetto decidono di aderire al matrimonio religioso. Tutte queste situazioni sono sempre in aumento e credo che, come Chiesa, dobbiamo prendere attentamente in esame il problema senza arroccarci su posizioni morali – conosciamo bene il valore del matrimonio e il valore del matrimonio sacramento.  Le nostre comunità devono accompagnare alla decisione di vivere il Sacramento, devono testimoniare la positività del matrimonio vissuto nella fede e non escludere e allontanare».

Ha citato il direttorio, esistono progetti e posizioni chiare della Chiesa a riguardo?

«Su questo argomento ci sono varie precisazioni riguardo alla possibilità o all’impossibilità di ricevere i sacramenti per le persone che vivono una posizione matrimoniale irregolare, ma è anche la preoccupazione pastorale che non deve venir meno. C’è una proposta da fare all’interno delle comunità cristiane, c’è un recupero da tentare! Bisogna considerare, inoltre che ogni fallimento matrimoniale produce ferite nel cuore delle persone e nel cuore dei figli. Ferite che come cristiani siamo chiamati a lenire sostenendo la ricostruzione del matrimonio dove è possibile, aiutando nella verifica dell’ipotetica nullità qualora dovesse esistere e favorendo la presa di coscienza di quali siano le personali responsabilità di fronte al naufragio affettivo. Esistono, comunque, diversi progetti in varie diocesi italiane. Anche Pescara ha una esperienza avviata con gruppi di conviventi, di separati e divorziati non riaccompagnati e risposati. Tre tipologie di incontri, per gruppi di dieci persone, animati da una presbitero o religioso e da una coppia».

Ha parlato di separati, conviventi e risposati. Quali le differenze anche riguardo l’amministrazione dei Sacramenti?

«I separati sono coloro che si sono assunti l’onere, da poco o da tanto tempo, di vivere la solitudine. Posso accedere ai sacramenti se la colpa che li ha portati alla separazione non li ha visti artefici di cattiverie nei confronti del coniuge. Ci sono coloro che hanno deciso di convivere, bisogna comprenderne le motivazioni ed eventualmente accompagnarli al matrimonio cristiano se lo desiderassero. Non possono accedere ai sacramenti come anche i divorziati risposati non possono. Ma non sono scomunicati e possono vivere la loro dimensione ecclesiale nell’esercizio della preghiera, nella carità, nell’ascolto della parola di Dio, nella partecipazione ai gruppi di formazione».

About Simone Chiappetta (551 Articles)
Direttore responsabile del notiziario online "Laporzione.it" e responsabile dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Pescara-Penne. Laureato in Scienze della Comunicazione sociale e specializzato in Giornalismo ed Editoria continua la ricerca nell'ambito delle comunicazioni sociali. E' Regista e autore di
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