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Indonesia, lontana e vicina

La Caritas a sostegno delle popolazioni colpite dallo tsunami

Ancora sciagure sul popolo indonesiano all’indomani dell’ennesima eruzione del vulcano Merapi. La “montagna di fuoco” è tornata ieri a spaventare l’isola di Giava con quella che i vulcanologi definiscono la più violenta eruzione da quando il vulcano ha ripreso la sua attività, la scorsa settimana, a poche ore di distanza dal terremoto di magnitudo 7.7, che ha provocato un nuovo terribile tsumani sulla parte meridionale delle isole Mentawai, paradiso dei surfisti. Più di 300 le vittime, centinaia i dispersi, migliaia gli sfollati, interi villaggi spazzati via, in una terra povera, devastata continuamente da catastrofi naturali.

«Ai familiari delle vittime esprimo il più vivo cordoglio per la perdita dei loro cari ed a tutta la popolazione indonesiana assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera – queste le parole di conforto pronunciate da Benedetto XVI insieme a un deciso appello alla comunità internazionale – a prodigarsi per fornire il necessario aiuto e per alleviare le pene di quanti soffrono per queste devastazioni». Da subito Caritas Italiana si è attivata a sostegno della Caritas Nazionale indonesiana (Karina), che sta coordinando gli aiuti provenienti dall’Indonesia, dall’estero e dalle Caritas di tutto il mondo. Le necessità più urgenti sono quelle di coperte, vestiti, cibo, acqua, maschere antifumo per proteggersi dalle ceneri disperse nell’aria, ripari di emergenza, materiale igienico-sanitario.

Il portavoce delle Nazioni Unite dichiara che «tutti hanno in mente il Merapi» ma ben altre notizie riempiono le prime pagine dei nostri giornali, non ultime quelle relative agli ingenti danni provocati dalle piogge degli ultimi giorni nelle nostre regioni italiane, e l’Indonesia non è mai stata così lontana. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte libere a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Indonesia/tsunami 2010. Aiutare si può.