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La scuola ha uno scrigno magico

La lunga storia della inclusione dei bambini disabili nella scuola dell'obbligo, dagli anni '70 ad oggi. A tenere unito passato e futuro il filo magico della buona volontà e della arguzia creativa.

Si intitola La classe degli asini e andrà in onda stasera, lunedì 14 novembre, in prima serata, su Rai1, la fiction ispirata alla storia vera di Mirella Casale (Vanessa Incontrada), la donna, oggi novantenne, che si è battuta a lungo per l’inclusione dei bambini disabili all’interno della scuola dell’obbligo. Siamo nei primi anni ’60, quando Mirella prova ad iscrivere a scuola la figlia Flavia, rimasta semi paralizzata con danni cerebrali gravissimi a causa dell’encefalite, ma tutti la rifiutano. I bambini che come Flavia avevano una qualche difficoltà – una disabilità, la dislessia, perfino il solo svantaggio di non parlare l’italiano perché provenienti dal Sud – non erano accolti nelle classi insieme a tutti gli altri, ma in quelle speciali: la “classe degli asini”, appunto. Mirella si iscrive nel 1964 all’Anffas, l’associazione di famigliari di bambini con disabilità intellettive e relazionali, e avvia una battaglia per inserire i bambini svantaggiati nelle classi dei “normali”. Bisognerà attendere il 4 agosto 1977, quando la legge n. 517/77 voluta dal ministro della Pubblica Istruzione, il democristiano Franco Maria Malfatti, coadiuvato da una commissione ministeriale presieduta dalla senatrice Franca Falcucci, aprirà formalmente la scuola a “tutti”, avviando il processo di progressiva integrazione dei bambini disabili all’interno della scuola dell’obbligo. Nella fiction il personaggio di Mirella sarà affiancato da Felice (Flavio Insinna), un personaggio inventato, rappresentativo però del gruppo di insegnati volenterosi che, tra il ’60 e ’70, si batterono per l’inclusione di bambini disabili, convinti che le “classi speciali” fossero solo un inaccettabile ghetto.

lo-scrigno-magico-okGenitori, insegnati, persone di buona volontà che riescono a trasformare un “problema” di “alcuni” in una risorsa per tutti, con coraggio e inventiva. Questo processo virtuoso innescato dalla volontà di Mirella Casale, fortunatamente, vive oggi nella storia vera di Mario Taddei, di suo figlio Leonardo e della lingua segreta contenuta nello Scrigno magico. Uno scienziato talentuoso, tra i maggiori esperti internazionali di Leonardo da Vinci, di nome Mario Taddei, padre di Leonardo, un bambino incapace di comunicare a causa di una grave malattia genetica rara dal nome di sindrome di Klinefelter, lavorando di notte, nei ritagli di tempo, è riuscito ad inventare un linguaggio logico-simbolico, per poter interagire con il figlio insieme alla moglie e al fratellino. Ha mescolato praticamente (si fa presto a dire praticamente?!) la lingua italiana alla lingua inglese, la LIS (Lingua dei Segni Italiana) al meno noto Linguaggio BLISS. Quest’ultimo è un sistema di scrittura che converte i concetti e le parole in simboli comprensibili da tutti, così la “pioggia”, per esempio, diventa un’onda tagliata da righe verticali, mentre la “mamma” si trasforma in una linea dritta che termina con un triangolo, quest’ultimo simbolo della creazione in molte delle religioni primitive. Convinto che con questo nuovo linguaggio il figlio potesse esprimersi anche con la maestra e i compagni di classe, Taddei ha poi creato uno Scrigno magico, una scatola che si ispira ai giochi da tavolo, composta da quattrocento carte e altri strumento ludico-didattici, per insegnare la “lingua universale” a tutti. Attraverso la valorizzazione del gioco educativo ci si propone di favorire rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale. Verificando la buona riuscita della sperimentazione nella classe di Leonardo, Taddei con la moglie e un gruppo di esperti – logopedisti, neuropsichiatri e interpreti della Lingua Lis – ha fondato la onlus Le parole di Leonardo al fine di diffondere in tutte le scuole lo Scrigno, dando così la possibilità a bambini con problematiche importanti di utilizzare sistemi comunicativi alternativi al linguaggio verbale. L’onlus Le parole di Leonardo, utilizzando metodologie innovative, si prefigge la totale inclusione a livello scolastico, lavorativo e sociale, di tutte le persone disabili a prescindere dal loro modo di comunicare e dalla loro patologia. Ebbene, Taddei e i suoi collaboratori hanno vinto un concorso del MIUR e da poco hanno avviato una sperimentazione in dieci classi (scuola d’infanzia e primaria) di Cassina de Pecchi, vicino Milano. Lo scrigno e le carte non sono in vendita. Il progetto ha attirato l’interesse di due case editrici che vorrebbero comprare l’idea. Niente da fare. Taddei non la vende. «Non voglio entrare nel mondo dei prodotti su cui si lucra – dice –: intendo trovare chi può produrre lo Scrigno magico su larga scala e distribuirlo gratis a tutti». L’associazione sta cercando le risorse, i donatori o gli sponsor che permettano di realizzare le carte e gli scrigni in modo da logo-paroledonarle gratuitamente alle scuole e a chi ne abbia bisogno. Il logo dell’associazione deriva dalla configurazione delle mani che in LIS significa “contatto”, a ribadire che la comunicazione a livello cognitivo e affettivo è fondamentale per lo sviluppo della dignità umana, e imparare un linguaggio universale è utile sia per chi ha difficoltà specifiche sia per chi voglia imparare a comunicare con tutti al di là di differenze specifiche. Per quanti fossero interessati sia a conoscere sia a sostenere la onlus Le parole di Leonardo, tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.LeparolediLeonardo.it.

Dalla realtà alla fiction, dalla fiction alla realtà, per ricordarci che il processo d’integrazione dei bambini disabili nella scuola dell’obbligo è ancora in atto tra diritti e doveri, speranza e disperazione, progressi e regressi. Le Leggi deliberano, il Governo esegue, ma è alla coscienza di ogni uomo di buona volontà collaborare con le proprie risorse e i propri talenti, per generare un futuro dove tutti i cittadini si sentano uomini della stessa comunità, chiunque sia in grado di interagire e comunicare con tutti. Insomma: la storia insegna che ci vogliono buone idee per realizzare ottimi ideali, da Mirella Casale a Marco Taddei. Le chiacchiere e le polemiche non comunicano, dividono, e le barriere restano. La volontà e la fantasia, insieme, fanno magie.

Presentazione Lo Scrigno magico