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Vivere la prossimità: “Confrontiamoci e troviamo soluzioni alla povertà”

"Se vogliamo celebrare la Giornata mondiale dei poveri per sentirci più buoni una domenica all'anno - precisa monsignor Valentinetti -, non è questa la soluzione, che invece è - come ci chiede Papa Francesco - avere contezza dei poveri che abbiamo vicino e lontano. Questo perché, in un mondo globalizzato, è fondamentale raggiungere un'equa distribuzione delle risorse"

È l’obiettivo del documento regionale dei vescovi d’Abruzzo e Molise sulla povertà presentato giovedì dall’arcivescovo Valentinetti, delegato Ceam alla carità

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e delegato Ceam alla carità

Si intitola “Vivere la prossimità” il documento regionale dei vescovi d’Abruzzo e Molise sulla povertà, ispirato dal messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale dei poveri, presentato giovedì dal delegato della Conferenza episcopale abruzzese e molisana alla carità – nonché arcivescovo di Pescara-Penne – monsignor Tommaso Valentinetti: «Si delega sempre più alla Caritas – afferma il presule – l’esercizio della carità, anche le istituzioni pubbliche fanno appello alla Caritas come se fosse la panacea di tutti i problemi, ma non è così, ci sono anche altre organizzazioni che si danno da fare in questo ambito. Questo documento si pone l’obiettivo di generare un esame di coscienza per tutti, di fronte alle politiche sociali messe in atto dall’Europa dal 2008 a questa parte – abbastanza decise a favore delle necessità delle persone che vivono in povertà – e alle carenze regionali che ci danno difficoltà. Per questo vogliamo aprire un tavolo di confronto, per individuare le problematiche e trovare le soluzioni. Se vogliamo celebrare la Giornata mondiale dei poveri per sentirci più buoni una domenica all’anno, non è questa la soluzione, che invece è – come ci chiede Papa Francesco – avere continua attenzione e coscienza delle problematiche in cui i poveri, che abbiamo vicino e lontano, si dibattono. Questo perché, in un mondo globalizzato, è fondamentale raggiungere un’equa distribuzione delle risorse».

Secondo il documento, in Abruzzo e Molise la lotta alla povertà e le migrazioni sono ancora troppo appaltate al volontariato e al Terzo settore: «Non tanto – scrivono i vescovi abruzzesi e molisani – nell’ottica di una coprogettazione col territorio, bensì come comoda delega nell’affrontare punti critici e complessità. Tali realtà avrebbero oggi, più che mai, la necessità di essere fronteggiate dalle istituzioni, con strategie sostenibili e generative». Queste ultime chiedono attenzione sulla pianificazione dei servizi sociali in entrambe le regioni: «In cui – lamentano i presuli – l’ambito dell’inclusione sociale è relegata alle risorse piuttosto esigue tratte da fondi comunitari».

Per quanto riguarda le migrazioni, i vescovi d’Abruzzo e Molise segnalano il totale svuotamento, nell’ultimo decennio, degli strumenti di finanziamento delle attività di integrazione dei migranti e della cooperazione internazionale: «Oltre – aggiungono – alla rigidità e all’atteggiamento difensivo che viene ancora tenuto da molte istituzioni per l’ambito immigrazione. Poca attenzione è stata rivolta a strumenti non necessariamente finanziari, quali ad esempio l’iniziativa ministeriale “Diamoci una mano”, che offre la possibilità di svolgere lavori socialmente utili a migranti e soggetti svantaggiati».

Il piano sociale regionale 2016-2018, secondo la Conferenza episcopale abruzzese e molisana, risulta disapplicato e non operativo in entrambe le regioni: «Le istituzioni pubbliche – auspicano ancora i vescovi abruzzesi e molisani – si facciano carico in maniera costruttiva, generativa e attiva della comunità e delle sue criticità principali. Troppo spesso, la generosità del Terzo settore è intesa come disponibilità illimitata a supplire alle carenze e alle inefficienze dei servizi statali e territoriali quando, invece, i due ambiti di servizio dovrebbero rinnovare, in un’ottica sussidiaria, l’alleanza basata sulla cooperazione responsabile, sul rispetto dell’identità propria e sugli orizzonti operativi».

Le Chiese d’Abruzzo e Molise: «Non vogliono – si legge ancora nel documento -, con quanto scritto, disimpegnarsi o fare un passo indietro rispetto alle tante necessità delle persone che abitano i territori delle nostre regioni. Ritengono invece necessario indicare alle istituzioni le povertà e le difficoltà, da cui veniamo quotidianamente interpellati, sostenendo gli stessi organismi di competenza nei progetti a favore degli ultimi».

CHIUDE LO STABILIMENTO HONEYWELL DI ATESSA, 420 OPERAI SENZA LAVORO

Anche l’arcivescovo Valentinetti, a margine della presentazione del documento Ceam, è intervenuto sulla chiusura dello stabilimento di Atessa della multinazionale, che produce turbo diesel, intenzionata a delocalizzare la produzione nell’Europa dell’est dove il lavoro costa meno: «Che 420 operai – commenta il presule – si trovino senza lavoro dalla sera alla mattina, è una cosa preoccupante. Faccio eco alle parole del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, che durante la recente Settimana sociale dei cattolici italiani ha stigmatizzato il comportamento di quelle aziende, alcune multinazionali, di pensare più al profitto finanziario che non alla vera e reale possibilità di dare un lavoro degno a delle persone. Ora, svendere il lavoro per un qualsiasi contentino economico è un fatto molto grave. Io mi auguro che le autorità competenti, da un punto di vista politico, possano intervenire in questa direzione e poi che ci sia un sussulto di civiltà che possa impedire un qualcosa di questo genere».

About Davide De Amicis (4480 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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