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“In Italia 1,2 milioni di bambini e adolescenti vivono in povertà assoluta”

«Solo partendo dai territori e puntando sui bambini e gli adolescenti – spiega in conclusione Milano  -  è possibile ridisegnare le politiche di inclusione, dalla cultura allo sport, ai trasporti, l’ambiente e l’abitare.  È necessario un impegno straordinario per rigenerare le periferie dei bambini e garantire ad ognuno di loro il diritto di crescere in un ambiente ricco di opportunità educative e di crescita. Per questo motivo, Save the Children è oggi impegnata in Italia nella costruzione di ‘comunità educanti'  proprio nelle periferie di maggior sofferenza sociale».

Lo ha rivelato il IX Atlante dell’infanzia a rischio ‘Le periferie dei bambini’ di Save the Children

In Italia 1,2 milioni di bambini e adolescenti vivono in povertà assoluta, non solo economica ma  quanto più culturale e sociale. A  rivelarlo è il IX Atlante dell’infanzia a rischio ‘Le periferie dei bambini’ di Save the Children, pubblicato per il terzo anno consecutivo da Treccani, disponibile a breve nelle librerie e presentato ieri in anteprima anche se la presentazione ufficiale avverrà giovedì 15 novembre alla Camera dei deputati alla presenza, tra gli altri, del presidente Roberto Fico.

«Pochi chilometri di distanza – afferma   lo studio – tra una zona e l’altra, possono significare riscatto sociale o impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà. La segregazione educativa allarga sempre di più la forbice delle disuguaglianze, in particolare nelle grandi città, dove vivono tantissimi bambini, ed è lì che bisogna intervenire con politiche coraggiose e risorse adeguate».

«I quartieri dormitorio, ‘svuotati’ – continua –  di giorno e privi di opportunità e povere di relazioni sociali. Secondo questo criterio, a Roma e Genova vivono in aree periferiche il 70% dei bambini al di sotto dei 15 anni, e a Napoli e Palermo il 60%, un numero che scende al 43% a Milano e al 35% a Cagliari. Più in generale, quando bambini e adolescenti delle città più densamente popolate si guardano intorno, 259.000 (l’11,8%) vedono strade scarsamente illuminate e piene di sporcizia, non respirano aria pulita e percepiscono un elevato rischio di criminalità. L’Atlante traccia una mappa dei divari che espongono maggiormente bambini e adolescenti al rischio di vulnerabilità, ma dimostra, al tempo stesso, come essi siano la risorsa più vitale e il potenziale più alto su cui puntare per innescare una indispensabile rigenerazione di questi luoghi».

Raffaella Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children

Alla presentazione del reportage è intervenuta anche Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children: «Solo partendo dai territori e puntando sui bambini e gli adolescenti – spiega in conclusione Milano  –  è possibile ridisegnare le politiche di inclusione, dalla cultura allo sport, ai trasporti, l’ambiente e l’abitare.  È necessario un impegno straordinario per rigenerare le periferie dei bambini e garantire ad ognuno di loro il diritto di crescere in un ambiente ricco di opportunità educative e di crescita. Per questo motivo, Save the Children è oggi impegnata in Italia nella costruzione di ‘comunità educanti’  proprio nelle periferie di maggior sofferenza sociale».