Aborto: “I Cav hanno fatto nascere 200 mila bambini in 40 anni”
«La differenza che il popolo della vita ha fatto – prosegue - è stata anche di non avere lasciato spegnere lo sguardo sul concepito. Siamo assediati da una potente cultura abortista. Dobbiamo capire perché è considerato inaccettabile il tentativo di salvare una vita nascente insieme alla mamma».
La difesa di una cultura, quella della vita, come principio fondante e fondamentale. È questo l’obiettivo primario su cui concentra la propria azione il Movimento per la Vita italiano. Una mission, volta al contrasto della cultura abortista, che è stata ribadita con forza e convinzione dalla presidente del Movimento per la Vita italiano, Marina Casini Bandini, nella sua lectio magistralis tenuta a Lecce nel corso del 38° Convegno dei Centri di aiuto alla vita (Cav).
«Oltre 200mila bambini – afferma – aiutati a nascere dai nostri Cav in poco più di 40 anni. Molti di questi bambini sono nati per effetto della nostra presenza».
«Quello del MpV è un popolo che vuole fare la differenza, ed il vostro servizio è di fondamentale importanza – sottolinea – facendo riferimento ai Cav».
«La differenza che il popolo della vita ha fatto – prosegue – è stata anche di non avere lasciato spegnere lo sguardo sul concepito. Siamo assediati da una potente cultura abortista. Dobbiamo capire perché è considerato inaccettabile il tentativo di salvare una vita nascente insieme alla mamma».
«Invito – dichiara Casini – a riflettere a fondo sulla maternità, che è privilegio e ricchezza femminile legati alla gravidanza. La più grande difesa della vita nascente è proprio la mamma. È arrivato il momento che la voce delle mamme superi il clamore di un femminismo arrogante che dimentica il valore della donna».
Due, quindi, le linee culturali indicate da Casini a proposito del lavoro dei Cav: «Il riconoscimento della dignità umana del concepito e il valore della maternità. I Cav – conclude – devono essere espressione di un’intera società che accoglie».