Fraternità Magistrale: “Mi sono sempre battuto a tutela di anziani e lavoratori”
Qualora il giudice confermasse la chiusura, i 62 anziani utenti della Fraternità Magistrale non verranno lasciati soli: "Confermiamo – ribadisce l’arcivescovo Valentinetti - la disponibilità di alcuni posti letto nelle nostre case di riposo, a cui si è aggiunta la disponibilità all’accoglienza che ci è pervenuta da altre strutture residenziali"
«Dal 2005 ad oggi mi sono sempre battuto, perché non si perdessero posti di lavoro e posti letto nella struttura della Fraternità Magistrale». Con queste parole l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, si trova ancora a dover ribadire con rammarico le posizioni della Chiesa locale e della Fondazione da lui presieduta, in merito alla chiusura della residenza per anziani di Città Sant’Angelo: «Un provvedimento non deciso da noi – precisa il presule, che prima del 4 gennaio ha incontrato alcuni familiari degli anziani ospiti della comunità, nonché alcuni dipendenti della casa di riposo -, ma dalla perizia tecnica commissionata dal giudice che ha rilevato come l’ente gestore Ares, a differenza di quanto previsto dal contratto d’affitto pattuito, avesse eseguito solo una minima parte dei lavori necessari per assicurare l’agibilità dello stabile, classificato poi non a norma, con il conseguente ordine del giudice di abbandonarlo».
Un atto notificato all’Ares il 18 dicembre scorso, quando però aveva già ceduto la gestione a terzi: «Che – ricorda l’arcivescovo – hanno proseguito l’attività come nulla fosse fino all’8 gennaio scorso, quando l’ufficiale giudiziario ha fatto visita alla struttura e i gestori, solo allora, hanno avvisato dell’imminente chiusura ospiti e personale».
Chiusura poi rimandata a seguito di un’ordinanza del giudice delle esecuzioni, fin quando il caso non sarà nuovamente discusso. Ma non per questo, qualora il giudice confermasse la chiusura, i 62 anziani utenti della Fraternità Magistrale verranno lasciati soli: «Confermiamo – ribadisce l’arcivescovo Valentinetti – la disponibilità di alcuni posti letto nelle nostre case di riposo, a cui si è aggiunta la disponibilità all’accoglienza che ci è pervenuta da altre strutture residenziali».
Tutto questo, riaffermando la volontà di non vendere la struttura, attualmente è in possesso della Fondazione Fraternità Magistrale: «Che – conclude l’arcivescovo di Pescara-Penne – non è stata promessa ad alcuno. Quando ne riacquisiremo il possesso, non appena riusciremo a trovare i fondi, la riattiveremo».