La parrocchia del Cristo Re da 50 anni a Pescara
"Nonostante le vocazioni nelle congregazioni e negli ordini religiosi siano sempre più in calo – conclude Padre Vincenzo Toscano -, spero che nei prossimi anni potremo fare ancora meglio e che Pescara possa avere ancora a lungo questa presenza. Non perché siamo più bravi, più belli e più buoni, ma perché quando in una città - o in una diocesi - viene meno la presenza di un qualsiasi ordine religioso, di una qualsiasi congregazione maschile o femminile, è una piccola ferita"

Con una santa messa presieduta lo scorso sabato 17 giugno dal parroco Padre Vincenzo Toscano, concelebrata dai suoi confratelli gesuiti, a cui è seguita uno spettacolo con mostra fotografica e testimonianze storiche, la parrocchia di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo (meglio conosciuta come Cristo Re) di Pescara colli ha celebrato i suoi primi 50 anni dalla fondazione avvenuta l’1 giugno 1973. Una presenza, quella dei padri gesuiti a Pescara, che in realtà ha avuto inizio fin dagli anni ’30: «Inizialmente – racconta Padre Vincenzo – eravamo solo a L’Aquila con il Collegio d’Abruzzo. Però poi arrivò una donazione fatta a Pescara alla Compagnia di Gesù e i superiori, all’epoca, ritennero opportuno realizzare qualcosa. Così anni dopo venne fondato l’edificio che sorge accanto alla chiesa attuale, nato come casa per esercizi spirituali. Poi, dopo alcuni anni, la casa venne chiusa e i quattro piani vennero dati in gestione ad altri. Ospitammo anche una scuola. In tantissimi mi raccontano di aver frequentato le scuole elementari e medie tra il secondo ed il terzo piano dell’edificio».

Ma le cose cambiarono negli anni ’60: «Quando arrivò a Pescara un gesuita visionario – ricorda l’attuale parroco -, Padre Massimo Rastrelli (scomparso qualche anno fa) che decise di costruire una chiesa». Da qui 50 anni di cammino intenso ed entusiasmante in cui la parrocchia del Cristo Re, con l’annesso centro pastorale, sono diventati non solo un centro spirituale, ma anche un polo culturale e di aggregazione che ha formato parte dell’attuale classe dirigente pescarese: «In questo tempo – sottolinea Padre Vincenzo Toscano – hanno lasciato il segno grandi gesuiti come Padre Rastrelli, Padre Manzo, Padre Colonna (venuto a mancare 5 anni fa), Padre Vincenzo D’Ascenzi, Padre Pino Piva e non solo. In particolare, Padre Rastrelli aveva un’idea missionaria e di questa parrocchia voleva fare un santuario che fosse proiettato verso l’est, quindi verso l’allora Jugoslavia».
Oggi la parrocchia del Cristo Re, forte di questa storia, risulta più viva che mai: «Ci sta molto a cuore la formazione dei giovani – ricorda il parroco del Cristo Re -, che curiamo attraverso un grande gruppo del Meg (Movimento eucaristico giovanile), così come quella degli adulti attraverso la spiritualità ignaziana – nella branca della Comunità di vita cristiana e della Rete mondiale di preghiera del Papa (spiritualità del Sacro Cuore). Tutto questo senza tralasciare il rapporto coni poveri e gli ultimi grazie all’attività di un gruppo Caritas molto attivo, che fa da ponte anche con le parrocchie periferiche le quali contano situazioni di marginalità più complesse. Sono parroco qui da tre anni e sto vivendo una bellissima esperienza».
Una comunità parrocchiale molto viva che, dopo le celebrazioni dei 50 anni, proseguirà il suo cammino con altrettanto slancio e rinnovati auspici: «Nonostante le vocazioni nelle congregazioni e negli ordini religiosi siano sempre più in calo – conclude Padre Vincenzo Toscano -, spero che nei prossimi anni potremo fare ancora meglio e che Pescara possa avere ancora a lungo questa presenza. Non perché siamo più bravi, più belli e più buoni, ma perché quando in una città – o in una diocesi – viene meno la presenza di un qualsiasi ordine religioso, di una qualsiasi congregazione maschile o femminile, è una piccola ferita. Quindi ce la metteremo tutta per restare ancora a lungo e celebrare il centenario della parrocchia e della presenza dei gesuiti in città».