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I malati: “Apostoli nella malattia”

Si è svolta ieri, presso la parrocchia di San Camillo De Lellis a Villa Raspa, la celebrazione diocesana della Giornata mondiale del malato

«In questa Giornata mondiale di preghiera per il malato, siamo chiamati a riflettere particolarmente sul tema della sofferenzaUna giornata nella quale non possiamo non possiamo non ricordare il Santo Padre, che ci ha comunicato la sua abdicazione a motivo della sua sofferenza».

La parrocchia di San Camillo a Villa Raspa

Lo ha affermato ieri pomeriggio don Vito Cantò, direttore dell’ufficio liturgico diocesano e parroco di San Camillo De Lellis in Villa Raspa di Spoltore, aprendo la meditazione sul brano evangelico della Parabola del Buon Samaritano che, nel verso “Va e anche tu fa lo stesso”, ha racchiuso il tema di questa ventunesima Giornata mondiale del malato che l’arcidiocesi di Pescara-Penne ha voluto celebrare proprio nella parrocchia di San Camillo dove, nonostante il freddo intenso, sono intervenuti decine di malati e sofferenti accompagnati dai volontari delle venti associazioni che, a livello laicale ed ecclesiale, si interessano di salute.

Così all’appuntamento, non sono mancate rappresentanze del Centro volontari della Sofferenza, dell’Unitalsi, dell’Avulss, della Misericordia, del Movimento apostolico ciechi, oltre che dell’Opera San Vincenzo, delle suore in servizio presso l’ospedale di Pescara accompagnate dagli operatori sanitari e pastorali dell’Oari. Presenti anche gli istituti socio-sanitari diocesani quali l’Istituto Paolo VI ed il Centro Nazareth, insieme alle delegazioni delle Case di cura pescaresi Villa Serena e Pierangeli: «Con la Giornata del malato – ha spiegato Lilliana Pomante, segretaria della Consulta diocesana della Pastorale sanitaria – vogliamo trasmettere un nuovo modo di guardare alla sofferenza vivendola in grazia, unendola alla sofferenza di Gesù con gli ammalati che si fanno apostoli verso altri ammalati. Così si crea un circolo con l’ammalato che si fa apostolo nella Chiesa e diventa un soggetto attivo, perché ha bisogno di essere assistito, di essere aiutato, ma il malato è comunque prima di tutto una persona».

don Giancarlo Mandelli, direttore Pastorale sanitaria diocesana

La cerimonia si è così aperta con il saluto di don Giancarlo Mandelli, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale Sanitaria, seguito dal ricordo del diacono Giancarlo Cirillo il quale ha ricostruito la storia della Giornata del malato, che nell’arcidiocesi di Pescara-Penne vanta una tradizione molto più lunga che altrove: «Il Santo Padre Beato Giovanni Paolo II – ha ricordato l’ex direttore della Pastorale sanitaria diocesana – istituì la Giornata mondiale del malato l’11 Febbraio 1993, allo scopo di sensibilizzare il popolo santo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile stessa alla necessità di assicurare una migliore assistenza agli infermi e una ben salda manifestazione del mondo della sofferenza al cosiddetto “popolo dei sani”, mentre nella nostra diocesi l’evento viene celebrato fin dall’11 Febbraio del 1968, quando don Albino Dazzi invitava medici e infermieri a ritrovarsi in preghiera nella chiesa del Cristo Re a Pescara colli».

don Vito Cantò, direttore ufficio liturgico diocesano

Un altro momento forte della Giornata del Malato pescarese è stato proprio quello della meditazione che ha approfondito quel capitolo 10 del Vangelo di Luca, la parabola del Buon Samaritano: «Così come il dottore della legge – ha riflettuto il direttore dell’ufficio liturgico diocesano – così come il sacerdote, il levita ed il samaritano, chiediamo innanzi tutto di vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli, ma a differenza del dottore della legge, del sacerdote e del levita e ad imitazione del samaritano, chiediamo al Signore di donarci la grazia di confortare gli affaticati e gli oppressi e di poterci impegnare al servizio di poveri e sofferenti».

In preparazione alla Santa Messa finale, i presenti hanno quindi preso parte ad un’adorazione eucaristica parzialmente dedicata alla figura di monsignor Luigi Novarese, fondatore del Centro volontari della Sofferenza, che verrà proclamato beato il prossimo 11 Maggio. Infine, è stato l’arcivescovo di Pescara-Penne  a presiedere la liturgia eucaristicaDeve esserci – ha concluso monsignor Tommaso Valentinetti, rivolgendosi ai malati – un affidamento totale nelle mani del Signore, un affidamento che fa sentire Gesù solidale in quanto egli stesso, sulla croce, ha vissuto l’esperienza della sofferenza».

About Davide De Amicis (3606 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Oltre ad essere redattore del portale La Porzione.it è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa metropolitana di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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