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Sempre più disoccupati in Italia

Lo ha confermato l’Ocse presentando l’ultimo rapporto sulle prospettive occupazionali: disoccupati in aumento fino al 2013

L’Italia è stata colpita duramente dalla crisi e sembra che la disoccupazione continui ad aumentare. Lo ha scritto l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel suo ultimo rapporto sulle prospettive dell’occupazione presentato ieri a Parigi. In base ai dati, in Italia il costo occupazionale della crisi non è distribuito in maniera uniforme. Infatti, sono stati soprattutto i giovani e i lavoratori meno qualificati a perdere il lavoro.

Miguel Angel Gurria, presidente Ocse

L’Ocse approva, inoltre, la riforma del mercato del lavoro approvata lo scorso mese dal Parlamento, invitando le istituzioni ad attuarla in tempi rapidi. Ma focalizzando l’attenzione sulla disoccupazione, è possibile riscontrare come nei Paesi dell’eurozona abbia raggiunto livelli record facendo registrare, a Maggio, un tasso dell’11,1% il dato più elevato mai registrato. Una situazione, quella europea, che rappresenta fedelmente anche lo scenario italiano laddove la recente recessione ha colpito duramente l’economia, con il Prodotto interno lordo che è drasticamente diminuito nel 2009, all’apice della crisi.

E dopo un breve recupero, le previsioni Ocse del mese di maggio prevedono che il Pil italiano scenda ancora nel 2012, restando invariato anche il prossimo anno: «Di conseguenza – ha osservato l’organismo internazionale con sede a Parigi – dopo un temporaneo miglioramento all’inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10% in maggio e si prevede che continuerà a aumentare nel 2013».

Ma tornando alle problematiche occupazionali, nel nostro Paese il tasso di disoccupazione di lunga durata, un indicatore della gravità delle condizioni del mercato del lavoro, è aumentato vertiginosamente tra i giovani e, in misura inferiore, anche tra i lavoratori con basse qualifiche nonché tra gli uomini tra i 25 ed i 54 anni, mentre è rimasto stabile per le donne e i lavoratori più qualificati: «Rispetto alla media Ocse – ha precisato il rapporto – in Italia l’aumento del tasso di disoccupazione di lunga durata è stato più marcato e distribuito in modo più disuguale tra categorie sociodemografiche».

Ad alleviare le difficoltà, comunque, potrebbe essere proprio la riforma del mercato del lavoro, la quale sembrerebbe in grado di ridurre i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni: «In primo luogo – ha sottolineato l’Ocse – una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali. Secondo, la riforma estende la copertura dell’indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori e ne aumenta moderatamente la somma, riducendo così i costi sociali legati ad un aumento della disoccupazione».

Tra l’altro, da molti anni l’Organizzazione per la cooperazione lo sviluppo economico esortava proprio l’Italia ad intervenire sul proprio sistema di ammortizzatori sociali e le stime dell’organizzazione suggeriscono che la riforma aumenterà di gran lunga i livello dei sussidi di disoccupazione in base al reddito precedente  la perdita del posto di lavoro: «Si tratta – ha concluso l’Ocse – di un ottimo primo passo, ma che necessita di essere accompagnato da una efficace strategia di attivazione fondata su una più chiara distinzione di compiti tra il governo centrale e le autorità regionali, e ispirata al principio per il quale i lavoratori si impegnano a cercare attivamente un lavoro o a partecipare a corsi di formazione in cambio dei sussidi e, in caso di inadempimento, sono soggetti a sanzioni».

About Davide De Amicis (4358 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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