Segni del regno che oggi siamo chiamati a vivere come fossero gesti di misericordia, amore e condivisione nei confronti di quelle persone che oggi vivono queste esperienze difficili: "Che oggi - puntualizza monsignor Valentinetti - non si chiamano più zoppi, ciechi, sordi, lebbrosi, ma si chiamano malati di Sla, malati di Alzheimer, malati di Parkinson, malati di Hiv-Aids, tossicodipendenti. Gesù è andato in mezzo ai ciechi, agli zoppi, agli storpi e ai lebbrosi perché quelli erano veramente gli ultimi, ma se venisse ora andrebbe insieme a queste persone"
"Viviamo in una Babele segnata da tanta sofferenza – constata il cardinale Zuppi -, dalle ombre di guerre che non si fermano e paralizzano nella paura. L’onnipotenza dell’individualismo produce solo fragilità e chiusure, rivelando quanto abbiamo bisogno del “noi” e di quel “Tu” che è Dio"
"Rinunciare a tutto – osserva il cardinale Bassetti -, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una “vita nuova” e “trovarsi poi alla fine della vita nudo sulla nuda terra” rappresenta qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povertà?"