Ultime notizie

Cresce l’occupazione, ma non per i giovani

Presentato il nuovo rapporto Istat sull’occupazione: sono 22.914.000 i lavoratori, + 21mila rispetto ad Aprile. ma sempre più giovani restano a casa

Cresce l’occupazione, ma in misura modesta e solo grazie alle donne (+0,2%), ma allo stesso tempo è in aumento anche il tasso di disoccupazione giovanile, che ha raggiunto il 28,9% con +0,5% rispetto all’anno scorso. Così, il dato più preoccupante che emerge esaminando l’ultimo rapporto Istat è proprio la difficoltà dei giovani a trovare lavoro, sentita soprattutto dalle giovani donne che vivono al Sud, dove la disoccupazione arriva al 46,1%.

Secondo i dati, a Maggio 2011 gli occupati hanno raggiunto quota 22.914.000. ovvero 21 mila in più rispetto ad Aprile e 34 mila in più rispetto ad un anno fa, con un tasso di disoccupazione pari al 56,9%. Sembrano, questi ultimi, dati rassicuranti eppure l’occupazione maschile fa segnare un -0,1% rispetto al mese di Aprile e – 0,7% su base annua. Le donne, al contrario, fanno invertire la tendenza con 28 mila assunzioni in un mese e un +0,3% e un incremento dell’1,4% rispetto a dodici mesi prima. E il numero dei disoccupati diminuisce, su base annua, diminuisce del 6,5% con – 139 mila senza lavoro ed un tasso di disoccupazione che si staglia all’8,1%, per 0,5 punti in meno rispetto all’anno scorso. Ma in questo caso, c’è da registrare una differenza tra i giovani, in età compresa fra i 15 ed i 24 anni e gli adulti, con i primi ad avere la peggio, in quanto i giovani disoccupati passano dal 28,8% nel primo trimestre 2010, al 29, 6% attuale.

Lo stesso dato, diventa ancora più pesante se si guarda la Mezzogiorno, dove la disoccupazione giovanile si attesta al 40,6% e quella femminile tocca il 46,1%: «La disoccupazione giovanile (29,6%) – commenta Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl – è il dato più elevato da quasi 10 anni e per le giovani donne nel Mezzogiorno ci avviciniamo addirittura al 50% di disoccupate. È necessaria al più presto l’attuazione del credito d’imposta per le assunzioni nel Mezzogiorno, ma, soprattutto, Governo, Regioni e parti sociali devono chiudere in tempi brevi l’accordo sulla riforma dell’apprendistato, chiave di volta per rilanciare una buona occupazione dei giovani, coniugando un’effettiva formazione con gli incentivi necessari a ridurre il sottobosco dei falsi stage e delle false collaborazioni».

Insomma, l’apprendistato dovrebbe essere la soluzione ideale al problema occupazionale, soprattutto in caso di primo impiego lavorativo, così come un’altra eventualità potrebbe essere quella di equiparare la contribuzione previdenziale per il lavoro atipico a quella del lavoro dipendente: «Il contestuale aumento del tasso di disoccupazione giovanile e al tempo stesso dell’occupazione – osserva Maurizio Drezzadore, responsabile del lavoro delle Acli – evidenzia che la debole crescita economica a cui assistiamo sta lentamente assorbendo quel bacino di disoccupazione adulta generata dalla crisi e finora tutelata dagli ammortizzatori sociali, a scapito dei nuovi inserimenti nel mondo del lavoro».

Per il futuro, dunque, occorrerebbe puntare sull’estensione dell’apprendistato, dando maggiore stabilità all’inserimento lavorativo dei giovani, aumentando la contribuzione per il lavoro atipico, fino a equipararla a quella del lavoro subordinato. Ma l’obiettivo essenziale deve essere senz’altro quello di puntare sulla crescita con il rischio, in caso contrario, di incorrere in fenomeni ciclici di crescita e decrescita del tasso di occupazione con una difficile inversione di tendenza della crisi, soprattutto per i giovani: «Siamo un Paese in affanno – ammette Drezzadore – ma si può uscire dall’impasse favorendo l’export, attraverso agevolazioni economiche per le imprese e accompagnandole nei mercati internazionali».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
Contact: Website