"Per ognuno di noi, nella vita - sottolinea il Papa -, c’è stato un momento nel quale Dio si è fatto presente più fortemente, con una chiamata. Ricordiamola. Andiamo indietro a quel momento, perché la memoria di quel momento ci rinnovi sempre nell’incontro con Gesù"
"Siamo solo all’inizio di una escalation di violenze - sottolinea Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia - alle quali purtroppo bisogna essere preparati, ecco perché come Unicef chiediamo a tutte le parti in conflitto di proteggere i bambini rimasti all’interno di Mosul o si rischia una carneficina. Donne e bambini non vengono solo usati come scudi umani ma sono vittime di violenze, abusi e reclutamento da parte di Daesh. Siamo molto preoccupati"
Il Giorno della Memoria, a detta degli esperti, sta lentamente scivolando verso un’accezione essenzialmente formativa e scolastica: "Correndo il rischio - concludono i ricercatori - di essere vissuto sempre meno come un qualcosa di coinvolgente e significativo. Un evento ancorato al passato e non all’oggi, che va ricordato per la sua valenza formativa, ma che rischia di perdere di vitalità rispetto al presente"
(c) 2010-2014 - La Porzione ... nel frammento, tutto! - Iscritta al Registro speciale stampa del tribunale di Pescara n. 26/2010