La Misericordia di Pescara accoglie 25 confratelli
«Mettete più cuore in quelle mani, più cuore, più soccorso, più compassione». È stata questa l’esortazione rivolta ieri, citando San Camillo de Lellis, dal vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne monsignor Vincenzo Amadio ai 25 volontari che, dopo aver svolto un anno di aspirantato, sono ufficialmente divenuti confratelli e consorelle della Misericordia di Pescara (la più grande associazione di volontariato presente a Pescara che si occupa di soccorso sanitario) partecipando alla cerimonia della vestizione, nell’ambito di un Santa Messa celebrata presso la parrocchia di San Pietro apostolo.
Le origini di questo rito affondano nel 1244, quando venne fondata la prima Confraternita della Misericordia a Firenze, e ancora oggi consiste nell’indossare la tipica buffa nera, una tunica consegnata dal celebrante accompagnata da altri simboli ognuno con un significato specifico: «Ai volontari – spiega don Remo Chioditti, correttore spirituale della Misericordia di Pescara – viene consegnata una buffa nera, carica di otto secoli di storia, simbolo di penitenza e sacrificio, una corona di rosario simbolo della devozione a Maria Santissima, ed un cappuccio quale simbolo dell’anonimato per la carità che si fa, in quanto deve vederla solo Dio e tutto va fatto nel nome del Signore».
Ai 25 emozionati nuovi confratelli il vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, nell’omelia, ha ricordato l’atteggiamento più importante da incarnare nell’espletamento dei servizi che svolgeranno: «Così come ha fatto Gesù – ricorda monsignor Amadio – anche a voi è richiesta la compassione, il farvi carico delle sofferenze altrui».
All’uscita dalla chiesa, i neo confratelli hanno poi raggiunto in corteo la vicina piazza Salotto per inaugurare, in presenza delle autorità civili e della cittadinanza, tre nuove ambulanze di rianimazione e per celebrare il venticinquennale della Misericordia di Pescara: «Tutto questo – commenta Alessio Di Nicola, Governatore della Misericordia di Pescara – nel giorno in cui abbiamo vestito, con la consacrazione e la consegna delle buffe della Misericordia di Pescara, 25 aspiranti volontari che coronano la loro fedeltà nei confronti della nostra associazione. Vogliamo festeggiare tutto questo attraverso l’arrivo di tre nuove ambulanze super accessoriate e di ultima generazione: siamo orgogliosi di tutto questo che vuol essere un dono che facciamo alla città di Pescara».
Un dono, quello dei volontari e dei mezzi che mettono a disposizione della cittadinanza, molto apprezzato dalle istituzioni: «Quest’oggi – riflette Luigi Albore Mascia, sindaco di Pescara – il valore principale è lo slancio del volontariato, la capacità di questi ragazzi e di queste ragazze di aver compreso i valori fondanti della loro confraternita, quali il soccorso al prossimo ed il volontariato».
Del resto, il rito della vestizione è rappresenta un momento emozionante, non solo per i volontari che vi partecipano, dal forte carattere simbolico: «Abbiamo assistito – commenta Guerino Testa, presidente della Provincia – ad una cerimonia toccante, che ci ha fatto essere orgogliosi di essere cittadini di Pescara che ha degli angeli che tutti i giorni ci custodiscono, rappresentando un esempio di sussidiarietà e di slancio sociale». E proprio il sindaco Mascia, il presidente della Provincia Testa, insieme all’assessore regionale Carlo Masci hanno inaugurato le tre nuove ambulanze, che sono andate ad aggiungersi ad un parco mezzi composto da altre quattro ambulanze, tre pulmini per il trasporto disabili, due auto mediche, un furgone per il trasporto organi e sangue, un pick-up per il servizio di Protezione Civile e due quad per il servizio sanitario in spiaggia.
Ma se questa oggi è una grande realtà, lo si deve al contributo offerto da un gruppo di persone che, nel 1988, hanno dato vita alla Misericordia di Pescara dal nulla: «Venticinque anni fa siamo partiti da zero – ricorda Gianfranco D’Incecco, socio fondatore -, non avevano nulla, eravamo ospiti dell’allora circoscrizione 8 a Santa Filomena dove avevamo a disposizione una stanza ed un bagno. Oggi, invece, possiamo disporre dell’intero piano di uno stabile nella nostra sede di via delle Fornaci, concessaci in comodato d’suo dal Comune, la quale ci dà la possibilità reale di operare sul territorio ed essere veramente validi per prestare soccorso a Pescara. E sono convinto che, attraverso i progetti che attualmente stiamo portando avanti, i prossimi 25 anni saranno ancora più fruttuosi: spero che la Misericordia vada molto lontano».