“Gesù vuole che i cristiani siano uniti”
"É una cosa brutta - osserva il Papa - che i cristiani siano divisi. Ma Gesù ci vuole uniti: un solo corpo. I nostri peccati, la storia, ci hanno divisi e per questo dobbiamo pregare tanto perché sia lo stesso Spirito Santo ad unirci di nuovo"
«Gesù vuole che i cristiani siano uniti». Lo ha affermato ieri Papa Francesco pronunciando l’Angelus domenicale, affacciandosi in piazza San Pietro in compagnia di due ragazzi dell’Azione Cattolica romana che ieri celebrava la festa della pace, prima di recarsi nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura dalla quale ha presieduto la celebrazione a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: «È una cosa brutta – osserva il Papa – che i cristiani siano divisi. Ma Gesù ci vuole uniti: un solo corpo. I nostri peccati, la storia, ci hanno divisi e per questo dobbiamo pregare tanto perché sia lo stesso Spirito Santo ad unirci di nuovo».
È dunque il Maligno, a detta del Santo Padre, il padre delle divisioni: «Nel cuore di Cristo – spiega il Santo Padre – si incontrano la sete umana e quella divina e la sete dell’unità. Quello che voleva Gesù: l’unità di tutti! Il diavolo, lo sappiamo, è il padre delle divisioni, è uno che sempre divide, che sempre fa guerre, fa tanto male».
Il Pontefice, ha poi espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina, auspicando che cessino le violenze: «Seguo con viva preoccupazione – sottolinea Papa Bergoglio – l’inasprirsi degli scontri nell’Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità».
Riflettendo, infine, sul Vangelo domenicale, che presentava l’inizio della predicazione di Gesù in Galilea, Papa Francesco ha inoltre ribadito che Cristo è la Parola vivente e operante nella storia e disseta il nostro cuore inquieto: «Gesù – ricorda il Papa – è il compimento delle promesse divine perché è Colui che dona all’uomo lo Spirito Santo, l’acqua viva che disseta il nostro cuore inquieto, assetato di vita, di amore, di libertà, di pace: assetato di Dio».
E proprio quest’ultimo, facendosi uomo, ha fatto propria la nostra sete: «Non solo dell’acqua materiale – aggiunge il Pontefice -, ma soprattutto la sete di una vita piena, libera dalla schiavitù del male e della morte. Nello stesso tempo, con la sua incarnazione Dio ha posto la sua sete – perché anche Dio ha sete – nel cuore di un uomo: Gesù di Nazaret. Dio ha sete di noi, dei nostri cuori, del nostro amore e l’ha messo nel cuore di Gesù».