“L’umiltà: questa è la via di Dio”
"Umiliarsi - spiega il Papa - è prima di tutto lo stile di Dio. Uno stile che non finirà mai di sorprenderci e di metterci in crisi: a un Dio umile non ci si abitua mai! Solo se anche noi andremo su questa strada dell’umiliazione di Gesù vivremo una Settimana davvero Santa"
«Umiliarsi è prima di tutto lo stile di Dio. Uno stile che non finirà mai di sorprenderci e di metterci in crisi: a un Dio umile non ci si abitua mai! Solo se anche noi andremo su questa strada dell’umiliazione di Gesù, vivremo una Settimana davvero Santa».
Lo ha affermato ieri Papa Francesco, presiedendo la Santa Messa della Domenica delle Palme in piazza San Pietro: «Con la celebrazione delle Palme – ricorda il Papa -, che appare festosa, si apre la settimana della Passione di Gesù. Sulla via dolorosa e sotto la croce, sentiremo gli insulti della gente e dei capi. Lo vedremo disprezzato, deriso, tradito, abbandonato, schernito. Questa è la via di Dio, la via dell’umiltà. È la strada di Gesù, non ce n’è un’altra. E non esiste umiltà senza umiliazione. Dio si umilia per camminare con il suo popolo, per sopportare le sue infedeltà».
Spiegando questo concetto, il Pontefice ha citato il libro dell’Esodo, quando parla delle lamentele del popolo che il Padre aveva fatto uscire dalla condizione di schiavitù e guidava nel cammino attraverso il deserto fino alla terra della libertà: «Umiltà – spiega il Santo Padre – vuol dire servizio, vuol dire lasciare spazio a Dio spogliandosi di sé stessi, svuotandosi, come dice la Scrittura. Questa è l’umiliazione più grande».
Ma il Pontefice ha anche parlato della strada contraria a quella di Cristo, quella della mondanità, riportandone precisamente le sue caratteristiche: «La mondanità – ammonisce Papa Bergoglio – ci offre la via della vanità, dell’orgoglio, del successo. È l’altra via. Il maligno l’ha proposta anche a Gesù, durante i quaranta giorni nel deserto. Ma Gesù l’ha respinta senza esitazione. E con Lui, con la sua grazia soltanto, col suo aiuto, anche noi possiamo vincere questa tentazione della vanità, della mondanità non solo nelle grandi occasioni, ma nelle comuni circostanze della vita».
Da qui l’invito rivolto ai fedeli, affinché seguano quest’esempio: «Mettiamoci anche noi – esorta il Sommo Pontefice – decisamente su questa strada, con tanto amore per Lui, il nostro Signore e Salvatore. Inoltre, ci aiuta e ci conforta in questo l’esempio di tanti uomini e donne che, nel silenzio e nel nascondimento, ogni giorno rinunciano a sé stessi per servire gli altri: un parente malato, un anziano solo, una persona disabile».
A questo punto, il pensiero è andato a quanti, per il loro comportamento fedele al Vangelo, sono discriminati e pagano di persona: «Pensiamo – sottolinea Papa Francesco – ai nostri fratelli e sorelle perseguitati perché cristiani, i martiri di oggi: ce ne sono tanti! Non rinnegano Gesù e sopportano con dignità insulti e oltraggi. Lo seguono sulla sua via. Possiamo parlare in verità di un nugolo di testimoni: i martiri di oggi». Ma al di là di tutto, il Papa, infine, ha ribadito: «Sulla via dell’umiltà di Dio, sarà l’amore a guidarci e a darci forza».