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“La stepchild adoption è inammissibile”

"Papa Francesco - sottolinea don Paolo Gentili - si è più volte espresso su questo punto precisando che ogni bambino ha diritto a un papà e ad una mamma, ma è tutta l’impostazione da capovolgere: da un’attenzione concentrata su piccoli gruppi alla capacità e alla volontà di rispondere al sentire e alle esigenze dei milioni di famiglie che costruiscono e sostengono il Paese"

Lo ha affermato seccamente don Paolo Gentili, direttore della Pastorale familiare della Cei, commentando il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili

«La stepchild adoption (l’adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio, naturale o adottivo, del partner) è inammissibile. Papa Francesco si è più volte espresso su questo punto precisando che ogni bambino ha diritto a un papà e ad una mamma, ma è tutta l’impostazione da capovolgere: da un’attenzione concentrata su piccoli gruppi alla capacità e alla volontà di rispondere al sentire e alle esigenze dei milioni di famiglie che costruiscono e sostengono il Paese».

Lo ha affermato quest’oggi senza mezzi termini don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, commentando il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili che il 26 gennaio approderà all’Aula del Senato: «Il rischio vero – avverte il presbitero – è quello di una legalità che si allontani dalla realtà fatta di famiglie composte da un papà, una mamma e dei figli. Inopportuna e inutile l’equiparazione delle unioni gay al matrimonio».

don Paolo Gentili, direttore Pastorale familiare Cei

don Paolo Gentili, direttore Pastorale familiare Cei

L’auspicio di don Gentili è che, invece, la politica ascolti di più la famiglia reale: «Quella che quotidianamente – sottolinea – incontriamo nei diversi luoghi della vita vera e che, senza troppe chiacchiere, è il luogo concreto di cura di bambini, anziani e malati. Questa miopia può essere curata solo affacciandosi alla finestra della realtà delle famiglie italiane».

E anche in relazione alla domanda “A che cosa si sente interpellata la Chiesa italiana?”, la risposta è chiara: «Più che creare singoli eventi – osserva don Gentili -, questo scenario ci chiede, come insegna Papa Francesco, di avviare e curare un processo che sappia risvegliare nei politici uno sguardo globale sulla realtà».

Per questo, dunque, sarebbe da capovolgere l’intera impostazione: «Da un’attenzione concentrata su piccoli gruppi – ribadisce il direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale familiare della Cei – alla capacità e alla volontà di rispondere al sentire e alle esigenze dei milioni di famiglie che costruiscono e sostengono il Paese».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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