“Sulle trivelle non c’è un sì o un no, bisogna coinvolgere la gente”
"Sulle trivelle, in particolare, - precisa il comunicato finale del Consiglio episcopale permanente - ossia sulla questione se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all’esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza delle concessioni, è importante che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco"
«Sulle trivelle non c’è un sì o un no e la questione non è l’astensione». Con questa parole monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, nel pomeriggio ha illustrato uno dei temi di cui si è occupato il Consiglio episcopale permanente riunitosi a Genova in questi giorni: «Su queste questioni – spiega – gli slogan non funzionano, né pro né contro. Bisogna coinvolgere la gente a interessarsi di più a queste realtà, creando spunti di incontro e confronto su temi che sono di straordinaria importanza».
Il problema sollevato dai vescovi italiani, è dunque quello della mancata di informazione dei cittadini: «Spesso – denuncia monsignor Galantino – le persone sono state informate a posteriori. In Italia manca la capacità di coinvolgere le persone e di stare insieme non per “contarci”, ma per capire. Bisogna chiedersi, se riusciamo in Italia a non risolvere i problemi solo dividendoci tra favorevoli e contrari, a capire che alcuni problemi sono la spia di un malessere a vari livelli».
Secondo l’alto prelato, dunque, nel nostro Paese manca la passione culturale che ha sempre caratterizzato l’Italia e di cui ha parlato Papa Francesco a Firenze: «Prima che dilapidare la terra, l’aria, l’ambiente – rilancia il segretario generale della Cei -, stiamo dilapidando la capacità dell’Italia – che viene dalla Magna Grecia – di ragionare sulle cose, perché tutti ne abbiamo da guadagnare».
La questione ambientale, quindi, ha occupato i vescovi a Genova: «Sulle trivelle, in particolare, – precisa il comunicato finale del Consiglio episcopale permanente – ossia sulla questione se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all’esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza delle concessioni, è importante che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco».
Infine, sulla precisa domanda relativa alla posizione espressa oggi dal quotidiano “Avvenire”, in cui si afferma che basterebbero le parole della “Laudato si” per comprendere come mai la Chiesa, in vista del referendum del 17 aprile, si trovi schierata sulle posizioni dei comitati “No triv”, monsignor Nunzio Galantino si è detto d’accordo.