Terra senza frontiere… per abbattere i muri e promuovere l’integrazione
"Questa - premette don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara-Penne - è una delle risposte che diamo ad una certa cultura secondo la quale non può esserci integrazione, pace e convivenza. Noi rispondiamo che tutto ciò è possibile"
In un’Europa tornata ad essere più che mai divisa da muri e barriere, a Pescara la Caritas diocesana si impegna ad abbatterli promuovendo la cultura dell’incontro e dell’integrazione con l’edizione 2016 della Festa dei popoli.
L’annuale kermesse della conoscenza e dell’itercultura, dal titolo “Terra senza frontiere”, avrà luogo domani a partire dalle ore 16 nella centralissima piazza della Rinascita: «Questa – premette don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara-Penne – è una delle risposte che diamo ad una certa cultura secondo la quale non può esserci integrazione, pace e convivenza. Noi rispondiamo che tutto ciò è possibile».
Saranno oltre 35 le associazioni culturali, in rappresentanza di varie comunità straniere presenti a Pescara (dal Marocco alle Filippine, passando per la Russia, il Venezuela ed il Brasile), le vere protagoniste della festa che avrà inizio con i laboratori interculturali per grandi e piccini: «Proprio per dimostrare la nostra contrarietà all’innalzamento di confini, frontiere e reticolati – spiega Corrado De Dominicis, addetto stampa Caritas e organizzatore dell’evento – all’interno degli stand le varie comunità si mescoleranno insieme, a prescindere dal loro continente d’appartenenza».
Nel dettaglio, i bambini potranno partecipare al laboratorio interculturale “La pace inizia con un sorriso”, a cura dell’associazione Willclown di Pescara, mentre gli adulti potranno prendere parte ad un laboratorio di danza e musiche regionali d’Egitto “Paese di mille e una danza”, a cura dell’Asd Fata Morgana – Bsd Jasmin. Altri laboratori attivi saranno quello di percussioni africane “Il battito primordiale”, a cura dell’associazione culturale Baobab, e quello di Capoeira curato dal Gruppo internazionale di Capoeira Abolicao.
Alle 18, invece, la festa vivrà il suo momento spirituale con la preghiera interreligiosa a cui parteciperà anche la comunità islamica: «Parteciperemo alla Festa dei popoli – sottolinea Hedia Lammarì, rappresentante della comunità araba “Salsabìl Asca” – perché crediamo ad un’integrazione a portata di mano e ancor di più alla preghiera perché, al contrario di quanto viene detto sull’integralismo, noi condanniamo le barbarie avvenute e vogliamo dimostrare che realizzare un mondo migliore è possibile attraverso la preghiera, il colore e la partecipazione».
Alle ore 18.30, ci sarà poi la premiazione concorso di educazione interculturale a cui hanno partecipato gli alunni delle scuole dell’arcidiocesi di Pescara-Penne: «In questi mesi – racconta De Dominicis – abbiamo raggiunto 50 classi in tutta la diocesi, per un totale di 500 studenti. Premieremo gli elaborati realizzati sul tema per le categorie musical, disegno e scrittura. È necessario partire dalla scuola, per formare concretamente una cultura dell’integrazione».
Alle 19 ci sarà la sfilata dei popoli del mondo e, a partire dalle 21, il gran finale con lo spettacolo serale “Il circolo dei continenti” ed il concerto dell’artista malese Baba Sissoko&Taman Kan.
Entusiasta dell’appuntamento l’arcivescovo di Pescara-Penne: «Sono oltremodo felice – conclude monsignor Tommaso Valentinetti – che anche quest’anno si sia riusciti ad organizzare la festa all’interno della nostra città e della nostra diocesi. È un segno bello, sia perché in queste circostanze è possibile effettuare un’ulteriore conoscenza delle etnie, degli usi e dei costumi presenti nella nostra terra, ma sono anche molto contento perché quando si trovano le strade di ciò che ci unisce e non di ciò che ci divide, è possibile realizzare una buona integrazione tra persone, strutture e situazioni».