Caritas, On the road e Comune insieme per la sicurezza dell’area di risulta
"Presidieranno l’area di risulta - spiega Giuliano Diodati, assessore comunale alle Politiche sociali - con delle unità di strada, composte ciascuna da due operatori e un mediatore culturale, per quattro volte a settimana in fasce orarie differenti a partire da fine mese. Tutto questo, eseguita la mappatura del territorio, ci permetterà di elaborare progetti individualizzati per integrare maggiormente queste persone nel territorio"

Dopo i numerosi sgomberi di bivacchi e accampamenti di senzatetto eseguiti ultimamente a ritmo crescente dalla Polizia municipale nell’area di risulta della stazione ferroviaria centrale di Pescara, l’amministrazione comunale ha deciso di correre ai ripari decidendo di abbinare alle azioni repressive, anche azioni sociali atte a sradicare il fenomeno alla radice.
Qui entra in gioco il progetto “Servizi di prossimità”, elaborato dal Comune di Pescara in sinergia con Caritas e associazione On the Road: «Per sei mesi – annuncia Marco Alessandrini, sindaco di Pescara -, in via sperimentale, attueremo un’azione di ricerca, monitoraggio, lavoro in strada e approfondimento dei soggetti senza fissa dimora. Il che vale a favorire una risposta alle esigenze di sicurezza pubblica, con valore preventivo, che vede il Comune impegnato in prima linea insieme ai soggetti già operativi in questo ambito».
Infatti, sarà la stessa amministrazione comunale a erogare 60 dei 70 mila euro necessari per coprire i costi del progetto, mentre i restanti 10 mila euro saranno a carico di Caritas e On the road in qualità di enti attuatori: «Presidieranno l’area di risulta – spiega Giuliano Diodati, assessore comunale alle Politiche sociali – con delle unità di strada, composte ciascuna da due operatori e un mediatore culturale, per quattro volte a settimana in fasce orarie differenti a partire da fine mese. Tutto questo, eseguita la mappatura dell’area, ci permetterà di elaborare progetti individualizzati per integrare maggiormente queste persone nel territorio».
Insomma, si opta sull’inclusione sociale per riportare la sicurezza nell’area di risulta: «Con il solo approccio repressivo – sottolinea Antonello Salvatore, responsabile del Centro Train de vie di On the Road – non si risolve nulla, se non l’avallare demagogia e senso della paura che, invece, potranno essere allontanate con questo lavoro che ci farà entrare nel merito delle cose».
Dunque, al di là di bivacchi e accampamenti, sembra essere davvero la demagogia il vero nemico: «Il progetto riuscirà – conclude don Marco Pagniello, direttore della Caritas pescarese – solo se ognuno farà la propria parte, con la partecipazione della Polizia municipale e di tutte le Forze dell’Ordine. Tanti benpensanti si lamentano e poi sono loro stessi a favorire queste problematiche».
Nei giorni scorsi, a seguito dell’approvazione del nuovo piano sociale regionale, sono state annunciate anche nuove misure di contrasto della povertà: «Grazie al sistema governativo di sostegno di inclusione attiva – ricorda Roberta Pellegrino, del Settore Sociale -, il Comune potrà disporre di 490 mila euro nel triennio 2016/2019 per azioni di sostegno al reddito alle famiglie con Isee inferiore ai 3 mila euro. Mentre con il progetto Abruzzo include, che prosegue Abruzzo inclusivo, potrà inserire 63 persone con Isee inferiore ai 6 mila euro in tirocini lavorativi».