Grandi (Unhcr): “Salvare i migranti è un dovere di tutta l’Europa”
Salvare i migranti in mare, condurli in un porto sicuro e, soprattutto, fare un fronte coordinato e comune con l’Europa che deve seguire attivamente tutto questo iter. Sono queste le prerogative da cui parte l’intervento di Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in una conferenza stampa a Roma a conclusione della visita in Italia, che lo ha portato in questi giorni ad incontrare le più alte cariche dello Stato.
«I salvataggi in mare vanno fatti» e «gli sbarchi devono avvenire nel porto più sicuro vicino al salvataggio». Non manca, da parte di Grandi, un passaggio sull’apprezzamento per il ruolo svolto dalla Guardia Costiera: «Noi ammiriamo il lavoro della Guardia costiera italiana ma l’assenza di Ong ha fatto diminuire questa capacità e causato un aumento di morti. Invito a dare spazio a tutti in questo importante sforzo umanitario e ad una condivisione dell’accoglienza tra i Paesi europei. Anche se non tutti aderiranno, cominciamo almeno da alcuni, che diano l’esempio. Non può essere solo un Paese o due a gestire tutto. Bisogna stabilire un meccanismo prevedibile di condivisione».
Poi sul governo italiano afferma l’Alto commissario delle Nazioni Unite: «Siamo d’accordo con il governo italiano sulla necessità di trovare una maggiore solidarietà europea che non si è ancora manifestata – dichiara -. Bisogna arrivare a stabilire un meccanismo di sbarco e ‘dopo lo sbarco’, condiviso in Europa. Solo in questo modo si eviteranno crisi come quella nave Diciotti e altre navi».
Se non c’è cooperazione,esiste il concreto rischio di andare incontro a criticità e confusione. Anche su questo aspetto Grandi esprime il suo punto di vista: «La mancanza di questo meccanismo – sottolinea – non può essere pagata da persone innocenti. È un bene che negli ultimi casi ci siano state offerte molto rapide da parte di altri Paesi e dalla Chiesa per farsi carico delle persone ma non si può negoziarlo ogni volta, non funziona. So che il meccanismo è difficile ma non impossibile se lasciamo stare la politica. Se un Paese come il Libano può gestire un milione di rifugiati l’Europa può gestirne decine di migliaia, bene e con cautela».
In merito all’incontro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, Grandi sostiene di aver avuto: «un dialogo costruttivo» e di aver parlato «di accoglienza e integrazione». Entrando nello specifico della questione, l’Alto commissario evidenzia: «Gli ho fatto presente l’importanza di continuare a mantenere le risorse di supporto alle persone che chiedono asilo. Siamo d’accordo nel ridurre il periodo di attesa che non fa bene a nessuno. Esiste un piano di integrazione del governo precedente che va messo in atto, non è solo una questione umanitaria ma è anche interesse del Paese avere rifugiati integrati, perché crea meno problemi per tutti e riduce la percezione di non gestione del fenomeno che può avere ricadute negative».
Riguardo alla bozza di decreto legge su questi temi: «Ho detto chiaramente a tutti gli interlocutori – precisa -, e ho avuto una risposta positiva, che l’Unhcr offrirà i suoi suggerimenti e commenti mirati ad assicurare consonanza e coerenza con le Convenzioni di cui l’Italia fa parte e con il diritto internazionale in materia di protezione dei rifugiati». Quella dei migranti, in fin dei conti, è un’emergenza che deve necessariamente riguardare tutta l’Europa. D’altronde si sta parlando di essere umani e, quando c’è in gioco la vita, non possono prevalere gli interessi personali di nessuno.