Gioco d’azzardo: “Ridurre le vincite aumenterà poveri e disperati”
"L’auspicio – sottolinea il presidente della Consulta antiusura - è che il Governo presto corra ai ripari sui suoi provvedimenti. La Consulta si augura che questi messaggi criptici presenti nella Legge di bilancio possano essere sbugiardati. Non dovrebbe passare il messaggio che con l’azzardo si fanno molti soldi"
«Delusione e amarezza». Le ha espresse la Consulta nazionale antiusura rispetto alle misure contenute nella Legge di bilancio che riguardano il gioco d’azzardo: «Tanta propaganda sul provvedimento di divieto della pubblicità di azzardo non ha concretamente portato a nulla di fatto – esordisce monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta antiusura -. Dagli ultimi provvedimenti emerge una volontà da parte del Governo più che ambigua. Precedenti governi hanno creato un esercito di nuovi poveri e dipendenti dall’azzardo e l’attuale esecutivo li schiaccia e li sfrutta ancor di più per rimpinguare le casse dello Stato».
Non convince, infatti, l’ultima strategia elaborata per ottenere una riduzione delle vincite dal gioco: «Non farà da deterrente alla diffusione del suo consumo – denuncia monsignor D’Urso -. Aumenterà le fila delle persone povere, emarginate e disperate. Nel 2018 il consumo di azzardo è giunto a 107,3 miliardi di euro, finiti in slot, scommesse, Gratta e vinci, Lotto, Superenalotto, Bingo e tutte le altre modalità di azzardo. Inoltre, è aumentato il prelievo fiscale sulle concessionarie, che non avrà come conseguenza la riduzione dei punti di gioco».
E a nulla sarebbero valse le audizioni con le associazioni di volontariato antislot: «Il Governo – constata il presidente della Consulta antiusura – ha assunto una posizione inequivocabile, tutta a favore dell’industria dell’azzardo, a discapito delle persone, in contrasto con il lavoro del volontariato e di tutti coloro che in questi anni hanno suonato il campanello d’allarme su tale piaga economica e sociale».
Ma si confida ancora in un possibile cambiamento: «L’auspicio – sottolinea il presidente della Consulta antiusura – è che il Governo presto corra ai ripari sui suoi provvedimenti. La Consulta si augura che questi messaggi criptici presenti nella Legge di bilancio possano essere sbugiardati. Non dovrebbe passare il messaggio che con l’azzardo si fanno molti soldi».
Intanto, però, a detta dell’organismo antiusura, lo Stato si appresta ad assicurarsi altri soldi tramite l’azzardo: «Lo faranno ancora le concessionarie – conclude monsignor Alberto D’Urso -, che continueranno ad illudere generazioni di giovani e di persone in difficoltà economiche. Quando lo Stato avvertirà il bisogno di riappropriarsi del suo ruolo di educatore della persona e di difensore dei suoi diritti inviolabili?».