"Il pronunciamento dell’organo consultivo del Consiglio d’Europa - accusa il ginecologo Filippo Maria Boscia - mira a scardinare il diritto all’obiezione di coscienza. Si è obiettori per ragioni morali o deontologiche, ma molti lo diventano, magari dopo avere praticato con convinzione aborti per anni, perché esplodono, per ribellione di fronte ai volti sofferenti di tante donne che poi vengono lasciate sole, per una sorta di burn out e di sindrome della distruzione della vita che si manifesta in chi invece, come il medico, la vita dovrebbe proteggerla"