Siria: “70 mila bambini sfollati e 4 uccisi a causa della guerra”
«Circa 70 mila bambini sono sfollati a causa delle ostilità nel nordest della Siria, che si sono acuite da una settimana». Lo ha denunciato oggi l’Unicef, confermando come «almeno 4 bambini sono stati uccisi e altri 9 feriti» negli scontri: «Sette bambini sarebbero invece stati uccisi in Turchia – precisa l’organismo umanitario -. Tre strutture e veicoli sanitari e una scuola sono stati attaccati. La stazione idrica di A’louk che forniva acqua a circa 400 mila persone ad Al-Hasakeh è fuori servizio».
Inoltre, l’Unicef mostra preoccupazione per almeno 170 mila bambini che potrebbero avere bisogno di assistenza umanitaria a causa delle violenze in corso nell’area. Nonostante queste violenze, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia riferisce che sta lavorando con i suoi partner per garantire assistenza umanitaria immediata, che comprende: prima assistenza alle famiglie che arrivano presso i rifugi collettivi; distribuzione di 95 mila litri di acqua e 12 cisterne per sopperire alla mancanza di acqua nei rifugi presso la città di Al-Hasakeh; pianificazione della riparazione della stazione di A’louk; assistenza primaria per la salute, con screening sullo stato nutrizionale di donne e bambini; facilitare l’accoglienza per 13 bambini separati.
L’Unicef continua a supportare la distribuzione di acqua potabile e fornisce servizi per la salute e la nutrizione al campo di Al-Hol, dove vivono circa 64 mila bambini e donne. Mentre le violenze continuano ad acuirsi: «Proteggere i bambini in qualsiasi momento – l’appello dell’Unicef alle parti in conflitto – e preservare le infrastrutture civili, che non devono essere utilizzate per scopi militari».
Almeno una scuola a Tal Abiad è stata attaccata. A Ras Al-Ain le scuole, le cliniche e i mercati sono chiusi dal 9 ottobre. Nella città di Tal Abiad l’acqua e l’elettricità rimangono indisponibili e l’ospedale nazionale è chiuso dall’11 ottobre. Intanto, sono stati identificati 33 rifugi collettivi – la maggior parte scuole ed edifici in costruzione – nelle città di Hasakeh, Raqqa e Tal Tame, che stanno ospitando circa 3.400 persone.