Unicef: “Ogni secondo, da inizio guerra, un bambino ucraino diventa rifugiato”
"Dobbiamo essere chiari - ammonisce Elder -. Nonostante gli sforzi instancabili, da quelli delle nonne volontarie ai governi, dagli scout alle agenzie delle Nazioni Unite, finché questa guerra continuerà, la situazione per i bambini dell’Ucraina non potrà che peggiorare"

Dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, è peggiorata ogni giorno di più la condizione di vita dei bambini: «Dal 24 febbraio – ha reso noto ieri James Elder, portavoce dell’Unicef, parlando della situazione dei bambini in Ucraina nel corso della conferenza stampa al Palazzo delle Nazioni a Ginevra -, diversi bambini sono stati uccisi in Ucraina. Molti di più sono rimasti feriti. E più di 1,5 milioni di bambini sono fuggiti dal Paese».
Che tradotto, porta a scoprire cifre pesanti: «In media – aggiunge -, ogni giorno in Ucraina dall’inizio della guerra, più di 75 mila bambini sono diventati rifugiati. Ogni giorno. Quest’ultimo numero è particolarmente scioccante. Ogni singolo minuto, 55 bambini sono fuggiti dal loro Paese. Vale a dire che quasi ogni secondo dall’inizio della guerra (24 febbraio), un bambino ucraino è diventato un rifugiato. Questa crisi dei rifugiati è, in termini di velocità e portata, senza precedenti dalla Seconda Guerra mondiale, e non mostra segnali di rallentamento».

C’è solo una possibilità per uscire da questa crisi: «Il modo più sicuro e veloce per uscire da questa catastrofe – anzi, l’unico modo per uscire da questa catastrofe – è che questa guerra finisca, e finisca adesso – precisa il portavoce dell’Unicef -. Fino ad allora, gli attacchi nelle aree civili e sulle infrastrutture civili devono cessare. Devono cessare perché stanno causando delle perdite di vite umane. Devono cessare perché costringono le persone a rinunciare a servizi sanitari essenziali nonostante i bisogni incalcolabili. Devono cessare perché stanno facendo perdere la scuola ai bambini. Devono cessare perché milioni di bambini sono ancora nelle zone di conflitto in Ucraina».
Intanto l’Unicef continua ad inviare aiuti essenziali e, nello scorso fine settimana, un altro convoglio umanitario è arrivato in Ucraina. Questa volta 22 camion con 168 tonnellate di aiuti, tra cui kit di ostetricia, chirurgici, ostetrici, concentratori di ossigeno, celle frigorifere, così come coperte e vestiti invernali, kit per l’acqua e i servizi igienico-sanitari, dignity kit; kit per la formazione della prima infanzia e kit per adolescenti.
Nel frattempo, i team mobili di protezione dell’infanzia sono stati ampliati da 9 a 47 per aumentare la protezione e i servizi psicosociali per i bambini in tutta l’Ucraina: «Dobbiamo essere chiari – ammonisce Elder -. Nonostante gli sforzi instancabili, da quelli delle nonne volontarie ai governi, dagli scout alle agenzie delle Nazioni Unite, finché questa guerra continuerà, la situazione per i bambini dell’Ucraina non potrà che peggiorare».