Disuguaglianze: “Oggi ci troviamo come all’inizio del secolo scorso”
"Mentre la guerra in Ucraina – aggiunge Michelle Bachelet - continua a distruggere le vite di molti, provocando caos e distruzione, il 20% più povero del mondo sta vivendo il più grave declino dei redditi e il 40% più povero non ha ancora iniziato a recuperare le perdite. Oltre 4 miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, non ha accesso a nessun tipo di protezione sociale. Senza un significativo aumento delle risorse finanziarie, non riusciremo a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile"
Ieri si è tenuta a Ginevra la 50ª sessione del Consiglio dei diritti umani, con la relazione dell’Alto commissario Onu sui diritti umani Michelle Bachelet: «Viviamo in un mondo di sconcertanti disuguaglianze – denuncia -, uno studio ha stimato che a livello globale ci troviamo oggi come agli inizi del XX secolo. La Banca mondiale ha previsto 198 milioni di persone in più che vivranno in povertà estrema durante il 2022 a causa del Covid-19. Il solo aumento dei prezzi globali del cibo ne aggiungeranno altri 65 milioni».
Quello della Bachelet è stato il suo ultimo intervento, poiché ha annunciato di non ricandidarsi per un secondo mandato: «Mentre la guerra in Ucraina – aggiunge la Bachelet – continua a distruggere le vite di molti, provocando caos e distruzione, il 20% più povero del mondo sta vivendo il più grave declino dei redditi e il 40% più povero non ha ancora iniziato a recuperare le perdite. Oltre 4 miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, non ha accesso a nessun tipo di protezione sociale. Senza un significativo aumento delle risorse finanziarie, non riusciremo a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Il gap finanziario per raggiungerli si è ampliato di oltre il 70% fino ad una somma annuale di 4,3 trilioni di dollari».
L’Alto commissario Onu sui diritti umani ha poi fatto il punto sulla sua ultima visita in Cina, esprimendo le sue preoccupazioni per la situazione degli Uiguri e altre minoranze musulmane nello Xinjiang, come pure per Tibet e Hong Kong. Nel suo intervento ha ricordato numerose situazioni critiche di violazioni dei diritti umani che chiedono una «azione urgente»: Haiti, Sud Sudan, Kazakhstan, Israele e Palestina, Turchia, Guatemala, Messico, Singapore, El Salvador, Repubblica Centrafricana, Mali, Burkina Faso, Etiopia, Yemen, Sri Lanka, Libano, Brasile, Federazione russa, Tajikistan. Sessioni a parte saranno dedicate ad Afghanistan, Iran, Myanmar, Nicaragua, Sudan, Siria, Ucraina e Venezuela. In riferimento all’abolizione della pena di morte, Bachelet ha elogiato la Repubblica Centrafricana, la Malesia e lo Zambia.