All’Auditorium Flaiano, ore 18, si esibirà l’orchestra Modulazioni ensemble diretta da Valeria Bulferi con Matteo Pippa violino solista

In occasione del centenario della nascita di don Luigi Giussani (15 ottobre 1922), fondatore del movimento ecclesiale Comunione e liberazione – molto diffuso anche in Abruzzo – domenica 20 novembre alle 18, presso l’Auditorium Flaiano di Pescara, si terrà il concerto dell’orchestra Modulazioni ensemble diretta da Valeria Bulferi con Matteo Pippa al violino solista: un evento promosso dal Centro culturale di Pescara (informazioni al numero 3282065367). L’orchestra suonerà musiche di Mozart e Dvorak, due autori molto cari a don Giussani che viveva la musica come potente strumento educativo.

E proprio l’educazione è l’esperienza che più di altre riassume il genio del sacerdote lombardo, nato a Desio e poi vissuto a Milano dove ha contribuito alla crescita di migliaia di persone, insegnando prima al Liceo Berchet e successivamente all’Università Cattolica: «La mia vicenda – disse una volta don Giussani – è la vicenda di tanti che, volendo bene ai giovani, riescono, per grazia di Dio – in questo senso si può chiamare “carisma” – a comunicare loro certezze e affettività di cui altrimenti sembrerebbero incapaci». Oggi il movimento da lui fondato – inizialmente Gioventù Studentesca e, dopo il Sessantotto, Comunione e Liberazione -, è diffuso in tutto il mondo.

A tal proposito, in uno degli ultimi scritti, don Giussani sottolineò che «Non solo non ho mai inteso “fondare” niente, ma ritengo che il genio del movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l’urgenza di proclamare la necessità di ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta». Originalità espressa a partire da un’intuizione avuta al seminario di Venegono: «Il Verbo di Dio, ovvero ciò di cui tutto consiste – afferma il sacerdote -, si è fatto carne. Perciò la bellezza s’è fatta carne, la bontà s’è fatta carne, la giustizia s’è fatta carne, l’amore, la vita, la verità s’è fatta carne. L’essere non sta in un iperuranio platonico, si è fatto carne, è uno tra noi». Innumerevoli le sue pubblicazioni, tra cui il PerCorso, l’insieme dei volumi Il senso religioso, All’origine della pretesa cristiana e Perché la Chiesa, il primo dei quali tradotto in 23 lingue.

Don Giussani è morto il 22 febbraio 2005. Sette anni dopo è iniziata la causa di beatificazione del Servo di Dio. Lo scorso 15 ottobre, Papa Francesco ha ricevuto in udienza in piazza San Pietro tutti gli aderenti al movimento. Nel suo intervento, il Pontefice ha ricordato che «Don Giussani è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria. La Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l’“utilità comune”. Non è una mera nostalgia ciò che ci porta a celebrare questo centenario, ma è la memoria grata della sua presenza. Non solo nelle nostre biografie e nei nostri cuori, bensì nella comunione dei santi, da dove intercede per tutti i suoi».