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Con Frisina per la “solidarietà sociale”

Allo Spirito Santo, domenica, serata di beneficenza in concerto per il progetto “Provita”

Mons. Marco Frisina

Se la beneficenza è per definizione “la virtù del fare del bene agli altri”, viene da chiedersi in che modo un concerto possa realizzare questo scopo. L’idea di coniugare la presentazione di un nuovo progetto della Caritas diocesana di Pescara-Penne e il concerto di natale dell’assessorato alle politiche sociali del comune di Pescara nasce dalla convinzione condivisa che la musica è un efficace mezzo di comunicazione, un immediato luogo di incontro, un potente strumento di dialogo e di pace.

Ed è per questo che la città adriatica ospiterà, domenica 19 dicembre, alle 20, nella Chiesa dello Spirito Santo, il coro della diocesi di Roma e l’orchestra Fideles et Amati, diretti dal M° mons. Marco Frisina. «Desidero anzitutto esprimere a nome mio e di mons. Frisina, direttore del coro – dichiara Riccardo Rossi, segretario generale del coro della diocesi di Roma –il più profondo ringraziamento per averci dato la possibilità di contribuire con il nostro canto a questa importante iniziativa per le famiglie in difficoltà della vostra città  Con grande entusiasmo tutti i 250 coristi hanno appreso la notizia, che è giunta in special modo gradita, perché mai prima d’ora una diocesi ci aveva coinvolto per sensibilizzare ad un tema così importante come la solidarietà sociale».

L’occasione permetterà, infatti, di sostenere e presentare il Provita, progetto di microcredito per famiglie in difficoltà sostenuto dall’arcidiocesi, dalla Provincia di Pescara, dai Comuni di Pescara e Montesilvano, dalla Bcc di Cappelle sul Tavo.

«Vista la straordinarietà dell’evento molti – continua il responsabile del coro – si sono resi disponibili a partecipare con mezzi propri per venire a Pescara ed essere presenti alla serata, in cui faremo del nostro meglio per lodare Dio con brani ispirati al Santo Natale di nostro Signore Gesù Cristo. Nelle quasi due ore di concerto monsignor Frisina dirigerà l’orchestra sinfonica Fideles et Amati, il coro della diocesi di Roma e i sei solisti in canti tratti dal repertorio nazionale e internazionale e da diversi generi musicali, dal gregoriano a Bach allo spiritual, perché tutti i popoli e tutte le culture hanno cantato e annunciato l’evento che ha cambiato per sempre la storia dell’uomo, il Dio che si fa Bambino per amore di tutti. Trovo il contesto particolarmente adatto a sostenere il gesto concreto che la diocesi e il comune di Pescara stanno compiendo a favore di chi è nel bisogno, perché il segno di speranza che viene dall’Incarnazione del Signore deve necessariamente continuare da parte di tutti gli uomini di buona volontà. Quindi – conclude Riccardo Rossi – con immensa gioia e con tutto il nostro impegno ci siamo preparati a questo concerto di musica e di carità fraterna».

Coro della Diocesi di Roma in concerto nella Basilica di S. Giovanni in Laterano

Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming attraverso la web tv del sito www.corodiocesidiroma.it per tutti coloro che non potranno essere presenti perché malati, impossibilitati o lontani geograficamente.

Un ultimo pensiero va a quanti da settimane stanno lavorando silenziosamente e alacremente per la riuscita di questa serata e a tutti quelli che hanno dato il loro contributo generoso e fattivo, perché questo Natale sia un “buon natale” per tutti o almeno per qualcuno di più.

1 Comment on Con Frisina per la “solidarietà sociale”

  1. IL BENE COMUNE, LA SOLIDARIETA’, LE FAMIGLIE, IL MICROCREDITO, LA MUSICA…STIAMO RITORNANDO PIAN PIANO ALLA DELLA CHIESA PRIMITIVA DI GESU’ E GLI APOSTOLI DOVE TUTTO SI CONDIVIDEVA: La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande gioia gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore. Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascun secondo il bisogno (At 4,32-35).

    AGGIUNGO UN PIZZICO DI MISTICA E POVERTA’ FRANCESCANA

    Spesso, poi, discorrendo la povertà, San Francesco applicava ai frati quell’espressione del Vangelo: Le volpi hanno le tane e gli ucceli del cielo hanno il nido;ma il Figlio dell’uomo non ha deove posare il capo. Per questo motivo ammaestrava i frati a costruirsi casupole poverelle, alla maniera dei poveri, ad abitare in esse non come case proprie, ma come in case altrui, da pellegrini e forestieri. Diceva che il codice dei pellegrini è questo: raccogliersi sotto il tetto altrui, sentir sete della patria, passar via in pace. Dava ordine, talvolta, ai frati di demolire le case che avevano costruite o di lasciarle, quando notava in esse qualcosa che, o quanto alla proprietà o quanto al lusso, urtava contro la povertà evangelica. Diceva che la povertà è il fondamento del suo Ordine, la base principale su cui poggia tutto l’edificio della sua Religione, in modo tale che, se essa è solida, tutto l’Ordine è solido; se essa si sfalda, tutto l’Ordine crolla. Insegnava, avendolo appreso per rivelazione, che il primo passo nella santa religione consiste nel realizzare quella parola del Vangelo: Se vuoi essere perfetto, va, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri…(Mt, 19,21)
    PACE E BENE
    Davide Ciliento (francescano secolare)

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