“Con la passione per le moto tolgo i ragazzi dalla strada”
"Oggi avere una famiglia unita sembra un’utopia – osserva De Berardinis –, molti di questi ragazzi subiscono la separazione e il divorzio dei genitori sbandando, così li lascio frequentare e li coinvolgo valorizzando la loro personalità e la loro voglia di fare"
Spesso è protagonista dei peggiori incidenti stradali ma un motorino, usato virtuosamente, può anche salvare la vita. Lo ha dimostrato Antonio De Berardinis, meccanico cinquantatreenne di Montesilvano che nella sua trentennale officina di Villa Carmine ha fondato il team D&B Motorsport, forgiando giovani talenti delle due ruote strappandoli al pericolo della strada per affidarli al divertimento della pista.
Agli inizi del duemila le prime corse e ora sono 12 i giovani piloti di scooter da corsa impegnati, tra le altre gare, nel prestigioso circuito Polini italian cup: «Sono ragazzi che vanno dai 18 ai 32 anni – racconta De Berardinis -, i quali coltivano la passione fin dai 14 anni e appena possono, si dotano di uno scooter proprio. Io cerco di coinvolgerli nella lavorazione del mezzo, nel riassemblarlo e nella meccanica. Dai 15 ai 20 anni è l’età critica, quindi cerco di tenerli impegnati, portandoli con me alle gare e agli allenamenti domenicali in Abruzzo e in Italia».
Così Antonio De Berardinis da appassionato di motori, pilota e meccanico, si è trasformato in benefattore per la crescita sana di decine di ragazzi che hanno vissuto e vivono un disagio: «Oggi avere una famiglia unita sembra un’utopia – osserva il titolare del team D&B Motorsport –, molti di questi ragazzi subiscono la separazione e il divorzio dei genitori sbandando, così li lascio frequentare e li coinvolgo valorizzando la loro personalità e la loro voglia di fare».
Una cura che ha funzionato, attirando giovani anche dalla difficile periferia pescarese di Rancitelli: «A distanza di 10 anni – racconta il meccanico – tornano ancora a trovarmi tre fratelli di genitori separati, che avevano frequentato il team per qualche anno, e ricordiamo quei momenti difficili vissuti insieme. Ho fatto loro quasi da padre».
Ragazzi che imparano l’educazione stradale e la disciplina: «Cerco di trasmettere la passione – sottolinea De Berardinis -, insegnando loro che non si corre in strada ma in pista. Molti pensano di essere dei fenomeni in strada, ma in pista devono ricredersi. Chi corre in strada ha disprezzo per la vita. Poi gli faccio capire che tutto ciò che vogliono devono ottenerlo col sacrificio, andando a dormire presto la sera prima delle corse e svegliandosi presto il mattino dopo. È una bella lezione di vita». Una lezione che Antonio De Bernardinis impartisce per passione: «Non faccio questo per lucro – conclude –, li accompagno a gareggiare gratis perché è bello sentirsi dire “Sei il migliore”».