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Il Paese chiede chiarezza, nelle “sedi appropriate”

Il presidente della Cei, in Consiglio permanente ad Ancona, parla di disagio morale del Paese e chiede la ribilitazione della famiglia

È stato il “disagio morale” il primo tema affrontato al Consiglio permanente della Cei, in corso ad Ancona.

Nella prolusione, infatti, il cardinal Angelo Bagnasco ha invitato a riflettere sulla situazione italiana, «è necessario fermarsi in tempo – ha affermato il presidente della Conferenza episcopale italiana – fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate, dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell’etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro».

Di fronte a tale affermazione si è sprecata tanta stampa, stamane, applaudendo per il previsto intervento o, viceversa, chiedendo alla Cei di schierarsi. Eppure, in una situazione tanto confusionaria, tra immoralità ed ipocrisia, dove prendere posizione non è sicuramente semplice – soprattutto quando per tanto tempo si è stati accusati di ingerenza – la Cei ha delineato con forza i compiti del politico. «La vita di una democrazia – ha ammonito il cardinale – poggia sulla capacità da parte di ciascuno di auto-limitarsi, di mantenersi cioè con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative». «Chiunque accetta di assumere un mandato politico – ha ribadito citando la prolusione del consiglio permanente 2009, quasi a dire nulla di nuovo in Italia – deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda». «Dalla situazione presente – ha concluso – nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore».

La giornata di lavoro non ha solamente sottolineato la situazione “difficile” del Paese, ma ha guardato al futuro con speranza: «Bisogna che il Paese ringiovanisca, torni a crescere dal punto di vista culturale e quindi anche economico, battendo i catastrofismi». Cambiare in meglio «si può e si deve», hanno affermato i vescovi italiani invitando a rispondere alle urgenze con l’avvio delle riforme annunciate, una maggiore giustizia sociale e una «modernizzazione effettiva del rispetto delle regole respingendo il malaffare e le intimidazioni di mafia».

Il discorso sulla riabilitazione culturale della famiglia, ma anche un esame di coscienza sulla questione della libertà religiosa hanno concluso la prima giornata di lavoro dei presuli italiani.

About Simone Chiappetta (551 Articles)
Direttore responsabile del notiziario online "Laporzione.it" e responsabile dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Pescara-Penne. Laureato in Scienze della Comunicazione sociale e specializzato in Giornalismo ed Editoria continua la ricerca nell'ambito delle comunicazioni sociali. E' Regista e autore di
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1 Comment on Il Paese chiede chiarezza, nelle “sedi appropriate”

  1. Giuseppe // 25 Gennaio 2011 a 12:40 //

    Nulla di nuovo sotto il cielo. Cose già risapute da alcuni anni o, meglio, già dal tempo di tangentopoli. La relazione di ieri di Bagnasco si sposa bene con quella del settembre 2009 . Il problema è che la nostra classe politica fa orecchie da mercante, non ci sente …non ci sente !!! Ma perchè poi, dobbiamo pendere come cretini dalla bocca del capo della CEI attendendo chissà quali sconvolgementi nelle parole dell’ alto prelato !!! Io credo che le cose affermate da Bagnasco debbano essere scontate e messe in pratica da qualsiasi cittadino indipendentemente se impegnato in politica o nella vita sociale di tutti i giorni . Certo, il politico dovrebbe osservare particolari attenzioni sul suo stile di vita sia dal punto di vista etico che morale ; dovrebbe essere preso come esempio da parte della pubblica opinione . Bagnasco, addirittura parla di fenomeno ” antropologico ” di un certo costume immorale che sta segnando la vita sociale di tutti noi , in special modo tra i giovani : la facilità del successo a tutti i costi , il facile guadagno a discapito del proprio corpo , l’ arrivismo spregiudicato ai ranghi alti della politica . Certo, la politica – sia essa di centro, di destra e di sinistra – ha le sue precise responsabilità nel suo modo di agire e del suo modo di non agire dinanzi a processi di caduta della moralità . C’è una responsabilità grossa che dobbiamo attribuire alla politica italiana : la sua incapacità di di saper generare e selezionare una nuova classe dirigente . Le scuole di formazione politica sono sparite . Gente incompetente , ignorante e arrogante si arroga il diritto della buona amministrazione non avendo concezione della conoscenza basilare della pubblica amministarzione , delle istituzioni ; ignoranti dei processi sociologici di una società che muta e gli interventi da giudare. C’è comunque , oggi, un pessimo esempio che viene da un primo ministro che si pone fuori da ogni regola democratica e civile , spregiudicato nei tempi e nei modi del suo fare politica : un despota di basse fattezze morali ! Quello che è successo ieri sera a chiusura del programma televisivo de LA7 ” L’ Infedele ” circa l’inetrvento di Berlusconi con insulti offensivi e veementi verso il suo conduttore e la trasmissione tutta è l’ ennesima dimostrazione che le parole di Bagnasco, di solo qualche ora prima , sono parole perse al vento e l’ esempio di primo ministro non giova ai nostri giovani . Eppure , il dramma nel dramma è che questa caduta di stile , di moralità e di etica non riesce a scalfire le coscienze del 28 % dei votanti il partito del premier . E’ questo il profilo ” antropologico ” a cui si richiamava Bagnasco nel suo documento di ieri . Certo , è sempre una minoranza ma una minoranza che sta facendo grossi danni alla nostra società di giovani . Diceva Bagnasco il 19 settembre 2009 ” Degrado politico e crisi perchè mancano progetti ed etica ” . A chi è servito questo richiamo se ci troviamo dinanzi una classe politica di governo sorda che non è in grado di recepire ? Io credo che sia tutta la società italiana che deve darsi una registrata perchè da questa situazione non se ne esce senza un obiettivo esame di coscienza iniziando dal nostro piccolo , dalle nostre azioni quotidiane , all’ interno delle nostre famiglie facendo capire ai nostri figli il senso del sacrificio , il rispetto degli altri e delle cose degli altri ; facendo capire che nulla è dovuto nella vita ma che la propria affermazione non deve passare attraverso modelli televisivi falsati ( per es. il GF , Amici ecc. ecc. ) ma attraverso un buon grado di cultura e di professionalità ; facendo capire che lo Stato siamo tutti noi cittadini con pari diritti e pari doveri e che le Istituzioni democratiche vanno rispettate e salvaguardate nel rispetto di tutti . Certo, dinanzi a tanta pochezza dei politici ora non possiamo che aggrapparci , appoggiarci , ai vaolori indiscussi della Chiesa e del Vangelo di Cristo per riportare le coscienze degli uomini a più salubri riflessioni .

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