Ancora violenza a Fontanelle
È stata un’altra notte di terrore e disperazione quella vissuta ieri dagli abitanti della palazzina al civico 13 di via Caduti per servizio a Fontanelle, i quali sono stati svegliati dall’incendio appiccato sul citofono condominiale, con l’innesco un corto circuito che ha fatto squillare all’unisono tutti i ricevitori. Il tutto è accaduto quando erano circa le ore 3 e la palazzina colpita era proprio quella in cui vive Nello Raspa, l’ex presidente dell’associazione “Insieme per Fontanelle”, il quale non si spiega le ragioni della nuova intimidazione.
Ma un’idea gli uomini della Questura, intervenuti con una volante, se la sono già fatta collegando l’attacco incendiario a quanto accaduto poco prima, intorno all’1:30, quando sospetti del quartiere hanno tenuto una festa, divenuta un pretesto per compiere atti vandalici contro cassonetti dei rifiuti e altro, conclusisi con l’intervento della Polizia. Quanto accaduto, a detta degli inquirenti, sarebbe da ritenersi una manifestazione di protesta dei facinorosi contro la riunione regolarmente svoltasi ieri, convocata dall’associazione Codici che è tornata ad alzare la voce, colpevolizzando le istituzioni di non aver mantenuto le promesse riguardo agli sfratti dei residenti abusivi: «Questa è tutta una truffa – ha esordito Domenico Pettinari, presidente di Codici – Dopo le promesse dei mesi scorsi, infatti, ne sono stati eseguiti solo quattro lasciandone incompiuti altri sei».
L’ufficio Politiche della casa della Regione Abruzzo aveva inizialmente stanziato 100mila euro per gli sfratti di Fontanelle, eppure Codici ha scoperto che l’Ater, ente proprietario, nella sua relazione non aveva inserito le abitazioni di via Caduti per servizio, in quanto non sfrattabili: «Abbiamo scoperto – ha rivelato Pettinari – che il lungo iter burocratico alla base degli sfratti promessi non è stato neanche avviato e inoltre la Regione ha poi ripartito le 100 mila euro sulle quattro province, destinandone solo 25mila a Pescara».
L’associazione ha infine protestato contro l’assenza del posto fisso di polizia ed esercito, smobilitato a fine Dicembre: «Il Questore – ha protestato il presidente di Codici – avrebbe detto che a Fontanelle non c’è emergenza sociale perché non avvengono scippi e rapine, quando qui girano con la pistola nella cinta e sparano in aria. È finita, qui siamo soli». Il Questore Paolo Passamonti, da parte sua, non ha replicato alle critiche, pur precisando di non aver mai avuto un colloquio diretto con Domenico Pettinari.