Aumentano i bambini obesi in Abruzzo

In Abruzzo il 12,5% dei bambini, in età compresa fra i 6 e gli 11 anni, è obeso mentre il 28,3% è in soprappeso. Sono dati allarmanti quelli annunciati da Nicoletta Verì, presidente della Commissione Sanità della Regione, nell’ambito del convegno dal tema “L’obesità e le abitudini alimentari in età pediatrica”, organizzato dall’associazione Kiwanis International – Club Pescara presieduta da Maria Patrizia Mucci, svoltosi sabato pomeriggio presso la Sala dei Marmi della Provincia di Pescara.
Ai risultati, illustrati dalla dietista Ambra Di Pentima e dal medico oculista Modesto Lanci, gli esperti sono giunti sottoponendo gli studenti di età compresa fra i 7 ed i 14 anni, frequentanti alcune scuole elementari e medie del pescarese: «Si tratta – ha spiegato il dottor Lanci – di un’indagine conoscitiva che ci ha permesso di individuare la stretta relazione che sussiste tra le abitudini alimentari, lo stile di vita e l’obesità». Infatti analizzando le risposte date nei 500 questionari, distribuiti in sette scuole, si è compreso che i bambini giocano sempre meno all’aria aperta, passando molo tempo davanti al televisore e al computer.
In particolare, si nota come ci siano sempre più maschi in soprappeso e sempre più bimbe troppo magre. Non a caso, secondo l’indagine condotta da Kiwanis, la percentuale della magrezza si attesta intorno all’8%. Ad influire sul peso, in sintesi, sono sia la sedentarietà che le cattive abitudini alimentari: «Molti dei bimbi che hanno risposto alle nostre domande – ha precisato il dottor Modesto Lanci – non conoscono la piramide dei cibi e non sanno distinguere cosa fa bene e cosa fa male, né conoscono l’importanza di un sano spuntino a metà mattinata o della necessità di fare colazione per cominciare la giornata. Però, noi pensiamo che i bambini non devono fare la dieta, ma assimilare i principi della corretta alimentazione e di un corretto stile di vita».
Inoltre, a detta della pediatra Maria Grazia Libertini, il sondaggio non andrebbe preso sul serio, in quanto le risposte dei bambini non sarebbero mai completamente veritiere. Ma al di là di tutto, l’acquisizione di un comportamento alimentare resta una priorità, soprattutto per le istituzioni chiamate a motivare la cittadinanza in tal senso: «Il problema dell’alimentazione – ha riflettuto Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara – non va sottovalutato perché influenza la crescita del bimbo più di quanto si possa immaginare».
Dunque, vista i rischi per la salute dei più piccoli, quello dello squilibrio alimentare resta un fenomeno da monitorare: «Bisogna – ha puntualizzato Nicoletta Verì – ridurre i rischi per la salute e allargare questo progetto a tutte le scuole d’Abruzzo». In conclusione, resta il fatto che i responsabili della nostra salute siamo proprio noi stessi: «Ritengo che gran parte di questi fenomeni degenerativi siano in capo alla nostra condotta – ha concluso Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo -. Bene ha fatto l’associazione Kiwanis nel richiamare l’attenzione sul problema dell’obesità».