Ulcere e piaghe vinte per sempre

Da ieri ulcere e piaghe da decubito, per molti, diventeranno un ricordo. Accadrà grazie all’inaugurazione dell’ambulatorio Ferite Difficili aperto all’interno del reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale Civile di Pescara, grazie all’impegno di Adricesta onlus che ha finanziato il progetto con il sostegno della Lohmann & Rauscher e l’associazione “Liberoin moto”, composta da carabinieri e forze dell’ordine.
Infatti, proprio per volere di quest’ultimo ente l’ambulatorio è stato intitolato al carabiniere della stazione di Spoltore Claudio Mirante, scomparso nell’agosto 2011 a seguito di un incidente stradale, con la targa del centro scoperta dalla moglie Raffaella Marinucci e dal figlio Stefano: «Il progetto – ha spiegato Carla Panzino, presidente di Adricesta onlus – è nato perché sul territorio è difficile trovare soluzione a questi problemi e il paziente, mediamente, impiega da 5 a 6 mesi per individuare una persona che possa prendere in cura le ulcere cutanee, cosa che molto spesso avviene privatamente con gran dispendio di denaro».
Invece per tre volte a settimana, martedì, giovedì e venerdì, i pazienti aventi ulcere di difficile guarigione e di diversa origine, arteriosa, venosa, mista, diabetica e reumatologica, attraverso una normale impegnativa medica potranno accedere alle cure dell’ambulatorio affidato alla dermatologa Marianna Breda. A contraddistinguere il nuovo centro, sarà poi il suo carattere multidisciplinare con il dermatologo che sarà affiancato dallo specialista di chirurgia vascolare, l’ortopedico, l’internista, il chirurgo plastico e il terapista del dolore.
Il tutto per garantire una gestione globale del paziente all’interno dell’unico reparto di Chirurgia Plastica della regione Abruzzo, diretto dal professor Raul Franchi: «Con l’allungamento della durata media della vita – ha sottolineato il primario – la diffusione delle ferite difficili si è ampliata tanto negli anziani, quanto nei più giovani anche a seguito di traumi. Parliamo di ulcere e piaghe che non tendono a guarire spontaneamente con l’uso dei normali presidi sanitari e che, fino a qualche tempo fa, non erano trattabili divenendolo oggi grazie all’avanzamento della tecnica e all’intervento di personale altamente qualificato».
Ma non è tutto perché l’ambulatorio del valore di 40mila euro, benedetto stamani dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, verrà ulteriormente arricchito dall’installazione di due ulteriori strumenti quali un Debrider ad ultrasuoni, che consentirà un’ottimale pulizia del letto delle lesioni, e un Hyperbox, una piccola camera iperbarica per la terapia topica dell’ossigeno: «Questi apparecchi del valore di 100mila euro – ha concluso la Panzino – di cui l’Abruzzo fino ad ora era privo, arriveranno il mese prossimo evitando a molti pazienti spostamenti in altre regioni per ricevere le cure medesime».