Cina: è scomparso il vescovo di Shangai
È stato consacrato vescovo ausiliare di Shangai con il consenso papale sabato scorso monsignor Taddheus Ma Daqin, ma da allora non si è più visto fina a ieri quando si sono diffuse le prime voci sulla sua scomparsa. L’inquietante accadimento è avvenuto dopo che, nel giorno della sua ordinazione, il presule aveva annunciato di voler lasciare la sua carica all’interno della Cpa, la Chiesa Cattolica Patriottica cinese, così da dedicarsi a tempo pieno al suo nuovo ministero.
La Cpa, infatti, è un’associazione nata nel 1957 con l’appoggio dell’ufficio Affari Religiosi della Repubblica popolare cinese affinché controlli le attività dei cattolici in Cina ed evidentemente alle autorità cinesi la dichiarazione di monsignor Ma non è piaciuta, tanto che l’avrebbero preso in consegna fin da sabato, all’uscita dalla chiesa, lasciando vuoti i posti riservati loro durante il banchetto previsto dopo la consacrazione episcopale.
Ma secondo alcune fonti rivelate dal sito cattolico Uca news, il vescovo ausiliare di Shangai ora si troverebbe a Sheshan, il santuario mariano alle porte di Shangai, dove avrebbe libertà di muoversi anche se le autorità cinesi gli impediscono di svolgere il suo ministero. Infatti domenica il presule non ha potuto celebrare la sua prima messa da vescovo, com’era previsto, nella Cattedrale di Sant’Ignazio a Shangai.
Al suo posto, però, monsignor Ma ha fatto arrivare un sms a preti, religiosi e religiose della diocesi di Shangai nel quale il presule si scusava per l’assenza dichiarandosi stanco fisicamente e mentalmente, a seguito della cerimonia di ordinazione di sabato, spiegando di essere in ritiro. A questo annuncio sono seguite richieste di preghiere e digiuni per il vescovo, apparsi sui siti cattolici cinesi.
Non resta dunque che augurarsi una pronta liberazione del vescovo ausiliare di Shangai, precisando che a seguito della volontà della Cpa di rendersi autonoma dalla Chiesa di Roma, nel 2007 in una lettera ai cattolici cinesi, Papa Benedetto XVI chiarì che tale intenzione era incompatibile con la dottrina cattolica.