Anno della fede, speranze di dialogo
![proteste musulmane](https://www.laporzione.it/wp-content/uploads/2012/10/attentati.jpg)
In coincidenza con il 50° anniversario dell’avvio del Concilio Vaticano II si aprirà l’11 ottobre l’anno della fede. Tante le iniziative nelle diocesi, tanti i percorsi di rinnovamento proposto, oltre all’assemblea generale del sinodo dei vescovi, prevista dal 7 al 28 ottobre, convocata da Benedetto XVI su “la nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.
Appuntamenti, incontri e sussidi caratterizzeranno anche i luoghi più difficili della fede, dove alle celebrazioni lasceranno maggiormente spazio la speranza di una convivenza pacifica e la preghiera per “avere il coraggio” della testimonianza, tra vessazioni e attentati.
Un anticipo all’apertura ufficiale si è avuto, per esempio, il 28 settembre, a Bagdad dove 400 giovani si sono ritrovati ad ascoltare una relazione del parroco caldeo della chiesa di San Paolo, padre Albert Hisham. «Si è trattato – ha spiegato monsignor Shlemon Warduni, vicario ausiliare caldeo di Baghdad – di un’iniziativa in preparazione all’Anno della fede, per il quale abbiamo già stilato un programma di eventi aperti a tutti i cattolici e i cristiani e a tutti coloro che vogliono partecipare. La situazione nel Paese è tale che non possiamo fare tutto ciò che ci prefiggiamo ma da quest’Anno della fede speriamo di ricevere il coraggio per andare avanti e per non lasciare la nostra terra». A conferma della difficile situazione dei cristiani in Iraq un’autobomba è scoppiata, a poco più di 48 ore dall’evento, davanti alla chiesa del Sacro Cuore. «Questo è il contesto nel quale dobbiamo muoverci – ha continuato Warduni – Parte anche da qui la nostra preghiera per ricevere coraggio da Dio, coraggio per restare, per testimoniare la nostra fede in mezzo a tante difficoltà, per essere più presenti come cristiani nella nostra società e contribuire a costruire ponti e basi di convivenza». Anche per questo l’inarrendevole chiesa locale ha promosso insieme al consiglio dei vescovi iracheni “Baghdad al Īmān”, “Bagdad della fede”, un network, in arabo, per promuovere l’anno di grazia.
Diversa la situazione in Siria. I tragici eventi e le tensioni hanno impedito di redigere un programma di iniziative. Si attende il ritorno dal sinodo sulla nuova evangelizzazione del patriarca greco-cattolico melkita. «Non abbiamo ancora un programma definitivo ha affermato Gregorio III Laham – Da quest’Anno della fede ci attendiamo una fede rinnovata e coraggiosa per essere testimoni di Cristo in un contesto, è bene ricordarlo, musulmano. Non esistono Chiese mediorientali senza il dialogo con i musulmani. Il dialogo è un elemento essenziale per la vita delle nostre Chiese, dal dialogo discende anche la testimonianza di vita nel Vangelo. L’Anno della fede ci servirà per rafforzare la comunione e la testimonianza tra le nostre Chiese per essere più credibili nel mondo musulmano, non solo mediorientale. Da quest’Anno, infine, ci attendiamo di rinvigorire la fede delle nostre comunità parrocchiali, in modo particolare dei giovani e delle famiglie, che sono il nostro futuro».