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Edilizia scolastica: in Abruzzo si può fare di più

Lo conferma il dossier Ecosistema Scuola 2012. L’Abruzzo necessita di più investimenti nella manutenzione, ma è al quarto posto per l’uso di fonti rinnovabili

La qualità del patrimonio dell’edilizia scolastica abruzzese conferma lo stallo in cui si trova il patrimonio dell’edilizia scolastica italiana, che stenta a migliorare anche a causa del freno agli investimenti generato dal Patto di stabilità. Un contesto, quest’ultimo, ben delineato dal tredicesimo dossier Ecosistema scuola 2012, il rapporto di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia.

Il logo di Legambiente

È dunque un’edilizia scolastica vecchia e ferma sugli storici problemi legati alla sicurezza quella abruzzese, che non solo in termini di manutenzione ordinaria ha fatto registrare circa il 78% di investimenti in meno, rispetto al dato medio nazionale, ma che anche sul fronte della manutenzione straordinaria ha visto la nostra regione investire solo 10 mila euro, nonostante una vi sia una necessità del 53,85% di interventi urgenti, un dato tra l’altro maggiore rispetto alla media nazionale del 35,79%. A conferma di ciò, anche la media per singolo edificio degli investimenti per la manutenzione straordinaria è inferiore al 70%.

Ciononostante, però, dallo studio sono giunte anche buone notizie con l’Abruzzo che figura al quarto posto nella graduatoria nazionale riferita all’utilizzo di fonti rinnovabili, presentando un dato del 18,31%, e le città di Chieti e Teramo che si sono posizionate nella prima metà della graduatoria nazionale delle buone pratiche, nella classifica delle città capoluogo: in particolare Chieti ha raggiunto il ventitreesimo posto, mentre Teramo è dietro di due posizioni, alla venticinquesima posizione. Tutti i Comuni capoluogo di provincia hanno risposto alla richiesta dei dati, anche se Pescara ha inviato dati incompleti, meno del 50%, non venendo quindi inserita in graduatoria né presa in considerazione per la stesura della tabella riepilogativa regionale.

Una scuola pescarese

Inoltre, neanche L’Aquila è stata inserita in graduatoria, anche se è stata presa in considerazione nella tabella regionale per una scelta di Legambiente legata al ricevimento dei primi dati dopo il sisma del 2009. I dati riepilogativi regionali sono quindi riferiti a Chieti, piazzata al trentunesimo posto, e Teramo, al cinquantesimo. Tornando poi a parlare della struttura degli edifici scolastici, i loro dati anagrafici ci restituiscono scuole di più recente costruzione che sono il 51,28% rispetto al 40,53% della media nazionale degli edifici scolastici costruiti tra il 1975 e il 2011.

Risulta, quindi, come il 98,59% degli edifici scolastici siano stati posti in strutture nate per ospitare le scuole. Sono l’1,71% del campione gli edifici presi in affitto, contro il 2,88% del dato nazionale. Eppure, nonostante l’alta percentuale riscontrata di edifici di recente costruzione, le città abruzzesi non costruiscono scuole in base a criteri della bioedilizia.  A fronte, invece, di un dichiarato 54,93% di edifici posti in aree a rischio sismico si riscontrano un 19,66% di edifici costruiti secondo criteri antisismici, un valore di oltre undici punti percentuali rispetto alla media nazionale. È poi quasi in linea il dato sulla verifica di vulnerabilità sismica, realizzata nel 28,21% degli edifici.

Uno scuolabus in funzione

Sul fronte delle certificazioni si rilevano mediamente dati sopra la media nazionale, con l’eccezione poco significativa del certificato di agibilità riportato nel 45,30% dei casi, un dato inferiore di 13 punti percentuali rispetto alla media nazionale, e quello di prevenzione incendi che, facendo registrare uno scarso 8,55% si attesta 26 punti sotto. Il rapporto ha inoltre evidenziato quali siano i servizi e le pratiche eco-compatibili a disposizione degli enti scolastici come servizi di autobus, 50,70%, edifici posti in zone a traffico limitato, 22,54%, percentuale media di prodotti biologici nei pasti, 60%, raccolta differenziata e utilizzo di fonti di energia rinnovabile, 18,31%, tutti dati sopra la media nazionale.

Emergono invece segnali negativi dal fronte del servizio piedibus, non attivato, degli investimenti per progetti educativi o iniziative per under 14, utilizzo di piatti in plastica o carta nelle mense scolastiche, 75,89%, e di acqua del rubinetto, 23,21%. Fortunatamente risulta buono anche il dato sul monitoraggio dell’amianto che risulta effettuato in tutti gli edifici scolastici, mentre resta preoccupante quello sui casi certificati, 28,57%, un dato di oltre 18 punti sopra la media nazionale, anche se a far ben sperare c’è l’11,43% di bonifiche effettuate negli ultimi 2 anni, oltre 8 punti sopra il dato medio nazionale.

Antonella Carlucci, Legambiente

Sono poi quasi tutti sotto la media nazionale i dati sui parametri sull’esposizione degli edifici scolastici a fonti di inquinamento esterne, con l’eccezione di quello sulla presenza di emittenti radiotelevisive, che segna il 4,23% contro il 2,32% nazionale, e dell’esposizione a fonti di inquinamento acustico, 21,13% contro l’11,36% nazionale. Risultano infine assolutamente assenti i monitoraggi sulle antenne presenti in prossimità di edifici scolastici:«In questi tredici anni di indagine di Ecosistema Scuola – ha spiegato Antonella Carlucci, della sezione Scuola della segreteria regionale di Legambiente abbiamo visto crescere la consapevolezza dell’importanza dell’edilizia scolastica come infrastruttura strategica. Apprezziamo gli sforzi degli anni passati fatti dalla Regione nella manutenzione

Francesca Morgante, Legambiente

straordinaria, ma non sono ancora sufficienti: la sicurezza e l’ammodernamento degli edifici devono essere una priorità dell’agenda politica. Proponiamo perciò che sia attivato un tavolo che possa mettere insieme le esperienze e la sensibilità di Regione, Enti locali e soggetti della società civile».

Da questo punto, dunque, dovrebbe ripartire il miglioramento qualitativo dell’edilizia scolastica abruzzese: «L’edilizia scolastica – ha concluso Francesca Morgante, della sezione Scuola della segreteria regionale di Legambiente – deve rappresentare una priorità per le politiche della scuola. Per superare le attuali situazioni di emergenza, soprattutto presenti nel meridione d’Italia, riteniamo prioritario svincolare dal patto di stabilità gli interventi destinati alla messa in sicurezza delle scuole».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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