Un viaggio in Vespa per dire “no” alla mafia
Si potrebbe ribattezzare “strada della legalità” quella che stanno percorrendo quattro quarantenni comaschi, a bordo di altrettante Vespe colorate, partiti mercoledì da Milano per dirigersi a Palermo: «Il nostro viaggio – ha raccontato Alberto Zappa, uno dei quatto vespisti in viaggio insieme a Ettore Romanò e ai fratelli Claudio e Andrea Ravazza – non vuole essere un semplice andare per strada ma, con il nostro passaggio, vogliamo contribuire a tessere un filo che leghi territori diversi e chi, nei vari angoli d’Italia, condivide gli ideali della legalità e della lotta alla mafia».
Un’iniziativa, patrocinata dalla presidenza della Repubblica, dalla Camera dei Deputati e dal Senato, che ha avuto il sostegno del Coordinamento lombardo di Libera. La partenza ufficiale del viaggio, avvenuta dai “Giardini di Falcone” a Milano in tarda mattinata, è stata preceduta da due brevi tappe comasche: la prima al valico di Maslianico, al confine con il Canton Ticino, e, una seconda, ai Giardini a Lago di Como dove si trova il Monumento alla resistenza europea.
I quattro trasportano con sé il tricolore ricevuto al Quirinale dalla presidenza della Repubblica e una talea del ficus magnolia, piantato a Milano in ricordo del giudice Falcone: l’obiettivo è di piantarla nella terra di Palermo: «Un’idea – ha precisato Zappa insieme ai suoi compagni di viaggio – nata lo scorso anno a Milano proprio davanti ai giardini intitolati a Falcone e Borsellino. Siamo convinti che la nostra generazione di ventenni ai tempi delle stragi, debba seguire l’indicazione che il presidente della Repubblica ha dato in occasione della commemorazione della strage di Capaci: “Ragazzi, scendete al più presto in campo per rinnovare la politica e la società, nel segno della legalità e della trasparenza”».
Una volta giunti a Palermo, i vespisti avranno percorso circa 2 mila chilometri di asfalto, percorsi in otto tappe, e decine d’incontri con comunità, gruppi e associazioni. Sono questi i nodi di quella rete che l’iniziativa vuole aiutare a rafforzare, senza dimenticare i luoghi della memoria del nostro Paese come il Comune di Marzabotto dove, giovedì, i quattro hanno ricordato la liberazione d’Italia nel luogo che ha fatto da sfondo ad una delle più sanguinose stragi naziste . Oppure la Città della scienza, recentemente data alle fiamme, a Napoli e ancora la cooperativa Valle del Marro, nata nella Piana di Gioia Tauro, su terreni confiscati alla ‘ndrangheta.
Tutto questo, prima dell’arrivo, il primo maggio, a Portella della Ginestra nell’anniversario della strage del primo maggio 1947: «Questo viaggio – ha concluso Zappa – è iniziato l’8 ottobre 2012 con la visita al Quirinale e, siamo certi, continuerà ben oltre il ritorno a casa quando proveremo a condividere e raccontare le storie raccolte attraverso l’Italia». Il viaggio può essere seguito sul sito www.mi-pa.it.