"Oggi l’assemblea liturgica - sottolinea la liturgista Morena Baldacci - è chiamata ad accorciare le distanze per farsi luogo di comunione e prossimità, soprattutto di chi è lontano, di chi si affaccia alle nostre celebrazioni per caso e alla ricerca di un qualcosa di cui non sa ancora dare un nome, dei lontani, degli esclusi, degli occasionali. Davvero la celebrazione deve ritrovare il suo volto missionario. Ad esso spetta un compito unico e, io direi, quanto mai urgente oggi"
"In Maria - osserva l'arcivescovo Valentinetti - ci è stato insegnato che non possiamo essere indifferenti di fronte a Dio, in Maria ci è stato insegnato che possiamo intraprendere un cammino di fede per adeguarci e per vivere dentro la scia di una volontà, perché siamo stati chiamati ad essere eredi secondo un progetto che tutto opera"
"Da alcune settimane - racconta don Marco Pagniello, direttore della Caritas -, abbiamo avviato un importante lavoro di analisi del territorio per intercettare bisogni e, soprattutto, risorse del quartiere da coinvolgere in questo progetto. Nei prossimi mesi alcuni operatori della Caritas saranno presenti a bordo di un camper sul territorio per ascoltare le persone che incontreranno in strada con l’obiettivo di avviare processi di animazione territoriale e cittadinanza attiva coinvolgendo le parrocchie, gli enti, le associazioni e i singoli"