Povertà: Abruzzo nella “Terza Italia”
E’ stato presentato questa mattina presso la sede della Caritas diocesana dell’Aquila il Rapporto sulle povertà 2012 in Abruzzo e Molise. Lo studio è stato realizzato dalla Caritas Abruzzo-Molise in collaborazione con un’equipe dell’Università di Teramo guidata dal prof. Everardo Minardi.
Il titolo del rapporto “Cinque pani e due pesci. Dal bisogno all’azione” fa riferimento al brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci: «Questa scelta – ha spiegato il delegato regionale della Caritas don Marco Pagniello – è dettata dalla considerazione che nella situazione socio-economica nella quale si trova il sistema Italia, l’unica possibilità che si ha per combattere la crisi economica e valoriale è quella di creare alleanze e lavorare in comunione mettendo a servizio del bene comune le poche risorse disponibili».
Il rapporto conferma il momento congiunturale estremamente difficile seppur le due regioni oggetto del rapporto presentino scenari sociali ed economici differenti non solo per il problema dimensionale ma anche per una sorta di confine invisibile tra le due regioni che colloca l’Abruzzo tra le regioni della cosiddetta “Terza Italia” mentre il Molise tra le regioni del Sud del Paese. Coloro che si rivolgono ai Centri di Ascolto (CdA) delle Caritas diocesane di Abruzzo e Molise risultano essere nel 2012 per il 55,3% cittadini italiani mentre per il 44,7 cittadini stranieri con un aumento per la componente italiana rispetto al 2011, del 4,5 %. Molto più della metà di coloro che si rivolgono alle Caritas, circa il 67,7 %, sono disoccupati e tra i bisogni più ricorrenti tra di essi vi sono quelli legati alla povertà e ai problemi economici (il 32,8 %) all’occupazione (il 25,2%) e alle problematiche abitative (l’11,7%).
«Il lavoro quali-quantitativo che abbiamo svolto – ci dice la dottoressa Rita Salvatore, dell’equipe che ha curato la stesura del Report – ha dato la possibilità di far emergere come dietro tutti i numeri che siamo abituati a sentire si celano volti, storie di uomi e donne. Un problema di forte rilevanza è quello delle dipendenze che nascono dalle povertà e a loro volta generano povertà».
L’orientamento prevalente delle Caritas abruzzesi e molisane è l’adozione di un’attività di aiuto agli accollti nei CdA, volta sempre più al rafforzamento e al potenziamento sociale degli individui, Si sta operando, pertanto, in modo tale da accompagnare persone, famiglie e imprese a superare e migliorare le proprie difficoltà sociali ed economiche in via definitiva e non solo momentanea. A tale scopo sono stati attivati ben 47 progetti “anti-crisi” a sostegno di vari soggetti in difficoltà. Il 54 % di essi riguarda progetti di Aiuto a Fondo Perduto; il 38 % fa riferimento a progetti di Microcredito e l’8% a Carte Acquisti, empori della solidarietà (veri e propri supermercati gratuiti), distribuzione di alimenti e prodotti per bambini.
«Questo Rapporto Annuale rappresenta – ha dichiarato don Pagniello – l’intento di comprendere meglio il contesto strutturale in cui le azioni delle Caritas vanno a collocarsi e le strategie possibili per meglio rispondere alle esigenze di quanti vengono quotidianamente, ma al contempo per riconoscere i nuovi bisogni emergenti non ancora pienamente individuati e fatti destinatari di ascolto».
« Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del rapporto 2012 – ha dichiarato mons. Giovanni D’Ercole, delegato dei vescovi di Abruzzo e Molise per la Carità e la Salute. Il rapporto presentato questa mattina chiede a noi come cristiani, come Chiesa, di vivere la carità ‘operosa’, che si traduce cioè, in azione per tutti coloro che, tra ‘vecchi’ e ‘nuovi’ poveri, si rivolgono a noi in cerca di un aiuto».