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Coppie di fatto, gay e famiglia al Sinodo dei vescovi

Sono questi i temi principali sui quali, nell’ottore 2014, si confronterà il Sinodo dei vescovi ascoltando il pensiero dei fedeli

Un momento dei lavori sinodali

«Dalla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio e a volte ne escludono l’idea, alle unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado è consentita l’adozione di figli. Sono queste alcune problematiche, inedite fino a pochi anni fa, che sfidano la concezione cristiana della famiglia». È quanto si legge nel Documento preparatorio della terza assemblea generale straordinaria, in programma dal 5 al 19 ottobre 2014, diffuso ieri dalla Sala stampa della Santa SedeFra le numerose situazioni che richiedono l’attenzione e l’impegno pastorale della Chiesa, nel testo vengono ricordati: matrimoni misti o inter-religiosi, famiglia monoparentale, poligamia, matrimoni combinati con la conseguente problematica della dote, a volte intesa come prezzo di acquisto della donna, sistema delle caste, cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo, forme di femminismo ostile alla Chiesa, fenomeni migratori e riformulazione dell’dea stessa di famiglia, pluralismo relativista nella concezione del matrimonio, influenza dei media sulla cultura popolare nella comprensione delle nozze e della vita famigliare, tendenze di pensiero sottese a proposte legislative che svalutano la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale, diffondersi del fenomeno delle madri surrogate (utero in affitto) e nuove interpretazioni dei diritti umani.

Si tratta, dunque, di nove capitoli totali che ripercorrono i temi più scottanti che interpellano l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia. Un questionario, infine, conclude il Documento preparatorio del Sinodo sulla famiglia il quale, nella prima parte, contiene una sintesi del magistero in materia, dalla “Humanae Vitae” di Paolo VI alla “Familiaris consortio” di Giovanni Paolo II, fino al Catechismo della Chiesa cattolica e alla prima enciclica di Papa Francesco “Lumen Fidei”. “I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare?”: è questa una delle domande della parte del questionario dedicata alla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili. Per quanto riguarda le unioni gay, invece, nel testo si chiede alle Chiese di tutto il mondo se esiste, nel singolo Paese, una legge civile di riconoscimento di persone dello stesso sesso, equiparate in qualche modo al matrimonio e quale sia l’atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte un questo tipo di unione.

Mons. Bruno Forte, segretario speciale Sinodo dei vescovi

E proprio su questa tematica, a seguito dei toni entusiastici con i quali le associazioni gay hanno salutato il questionario, è stato interpellato dai giornalisti monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale della terza assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi: «Un punto fermo – spiega monsignor Forte – che Papa Francesco ha ribadito, ma è già presente nei documenti della Chiesa cattolica, è il massimo rispetto per la persona, e dunque anche per le persone gay. L’atteggiamento pastorale nei confronti di questo mondo ha una sua consistenza che deve essere approfondita. Non ho una risposta pronta: credo che il Santo Padre chieda aiuto anche all’opinione pubblica cattolica. Per la Chiesa, il messaggio fondamentale è quello del matrimonio tra uomo e donna, ma ciò non significa discriminare altri». Un’altra questione che sarà al centro dei lavori è indubbiamente quello del matrimonio: «Nell’attuale contesto molti ragazzi e giovani, nati da matrimoni irregolari, potranno non vedere mai i loro genitori accostarsi ai sacramenti».

Con queste parole il documento preparatorio del Sinodo sulla famiglia definisce “urgenti” le sfide poste all’evangelizzazione dalla situazione attuale, diffusa in ogni parte del villaggio globale: «Questa realtà – illustra ancora il documento – ha una singolare rispondenza nella vasta accoglienza che sta avendo ai nostri giorni l’insegnamento sulla misericordia divina e sulla tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali: le attese che ne conseguono circa le scelte pastorali riguardo alla famiglia sono amplissime. Una riflessione del Sinodo dei vescovi su questi temi appare, dunque, tanto necessaria e urgente, quando doverosa come espressione di carità dei pastori nei confronti di quanti sono a loro affidati e dell’intera famiglia umana». Direttamente collegato al tema dei matrimoni, c’è poi quello della famiglia: «Nel contesto della grande sfida dell’individualismo della nostra epoca – sottolinea il cardinale Péter Erdõ, arcivescovo di Budapest e relatore generale al Sinodo dei vescovi -, che in molte società mette in dubbio persino la solidarietà fra le generazioni, la famiglia appare come istituzione fondamentale della società umana, che è connessa con lo stesso ordine della creazione».

Cardinale Péter Erdõ, relatore Sinodo dei vescovi

Soffermandosi, poi, sulle domande del questionario il cardinale ha citato le unioni di fatto senza riconoscimento né religioso né civile, che statisticamente sono un fenomeno ancor più vasto rispetto al problema dei risposati  civilmente: «Riguardo ai divorziati risposati, la questione – ha aggiunto il cardinale Erdõ – non sembra riferirsi specialmente all’accesso al sacramento della penitenza e della comunione, ma può segnalare altri campi della vita ecclesiale, come i rapporti di lavoro negli istituti di pubblico servizio gestiti dalla Chiesa. Quanto alla questione delle situazioni matrimoniali irregolari, la domanda del questionario presuppone chiaramente che la Chiesa avvicina questo problema con grande apertura e ricerca le modalità della preparazione ai sacramenti, la loro amministrazione e l’accompagnamento dei bambini e adolescenti che hanno ricevuto questi sacramenti».

Insomma, questo Sinodo sulla famiglia si svolgerà non prima aver completato un’ampia consultazione dei fedeli attraverso la diffusione del documento preparatorio: «Mettersi in ascolto dei problemi e delle attese che vivono oggi tante famiglie. È questo, secondo monsignor Bruno Forte, l’intento principale del Documento preparatorio del Sinodo dei vescovi: «L’intento – riflette il teologo – è di mostrare i caratteri profondamente umanizzanti della proposta cristiana sulla famiglia, che non è mai contro qualcuno, ma sempre ed esclusivamente a favore della dignità e della bellezza della vita di tutto l’uomo in ogni uomo, per l’intera società. Attenzione, accoglienza e misericordia, costituiscono lo stile che Papa Francesco testimonia e chiede di avere verso tutti, comprese le famiglie lacerate e quanti vivono in situazioni irregolari dal punto di vista morale e canonico. Tra i fenomeni più urgenti da fronteggiare, la fragilità psicologica e affettiva delle famiglie, l’impoverimento della qualità dei rapporti che può convivere con ménages all’apparenza stabili e normali, lo stress dei tempi di lavoro e l’influenza dei media che talvolta corrode le relazioni familiari».

Non a caso, come ha annunciato il segretario generale del Sinodo dei vescovi monsignor Lorenzo Baldisseri, ci saranno anche i fedeli laici, uomini e donne, sia in qualità di esperti che di persone impegnate a vario titolo nella pastorale tra gli uditori del Sinodo sulla famiglia che si svolgerà in due tappe: «L’assemblea generale straordinaria – conclude monsignor Baldisseri, da svolgersi dal 5 al 19 ottobre 2014, che servirà a raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi, e l’assemblea generale ordinaria prevista per il 2015, al fine di cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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