“La crisi si riversa sul lavoro delle badanti”
«Negli ultimi anni le famiglie chiedono alle badanti di lavorare di più, senza per questo aumentare lo stipendio. Le lavoratrici sembrano dunque avere una chiara percezione di quello che sta accadendo: la crisi economica ha impattato sugli standard minimi di lavoro, in alcuni casi, provocando un peggioramento».
Lo ha rivelato la ricerca promossa dalle Acli Colf, con il Patronato Acli, presentata ieri a Roma in occasione della Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori domestici, intitolata “Viaggio nel lavoro di cura. Le trasformazioni del lavoro domestico nella vita quotidiana tra qualità del lavoro e riconoscimento delle competenze”: «Il lavoro di cura in Italia – spiega Raffaella Maioni, responsabile nazionale delle Acli Colf, l’Associazione professionale delle Acli che organizza le collaboratrici e i collaboratori familiari – è una derivazione del lavoro domestico che, nel corso del tempo, ha assunto una valenza socio-sanitaria fino a divenire un sistema di cura privato erogato presso l’abitazione della persona assistita».
Fra i temi della ricerca “Viaggio nel lavoro di cura” realizzata in collaborazione con l‘Iref, spicca quello del logoramento: «Il tema del logoramento – afferma la ricerca a proposito del lavoro di badante – si salda con la questione della qualità del lavoro. Infatti, il settore assistenziale è strutturalmente labour intensive, tuttavia i dati su orari e carichi evidenziano la diffusione di fenomeni di sovra-occupazione».
Dunque, secondo la ricerca, per compensare le perdite salariali si lavora di più, peggiorando l’impatto del lavoro sulla vita personale: «Per far emergere e promuovere il lavoro di cura – sottolinea Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli – le Acli propongono, tra le altre cose, una maggiore integrazione del lavoro domestico e di cura con i servizi sociali, attraverso politiche sociali che prevedano per la famiglia/datore di lavoro dei meccanismi di sostegno al reddito, come l’intera detraibilità del costo del lavoro di cura».
Le Acli, tra l’altro, con i loro servizi di consulenza ai cittadini come il Patronato e di formazione professionale, come l‘Enaip, lavorano per venire incontro alle necessità dei lavoratori di cura: «Per far fronte – conclude Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro ed alle Politiche Sociali – alle necessità di cura degli anziani, si deve guardare alle esperienze positive che ci sono all’estero, pensando ad una misura strutturale che guardi ad un orizzonte temporale ampio».