Allergie infantili: si prevengono con probiotici, animali, latte e sole
"La migliore prevenzione delle allergie nei bambini - aggiunge l'allergologo - è, oltre all’aggiunta di prebiotici, probiotici e vitamina D nella dieta, il contatto con gli animali, l’alimentazione con latte crudo, l’esposizione all’aperto e al sole"
«Le allergie pediatriche possono essere prevenute grazie alla somministrazione di probiotici alle madri in gravidanza». Lo ha reso noto la Wao, Word allergy organization, nell’ambito della due giorni del congresso internazionale dal titolo “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà. Ebm prevention and management of pediatric allergy”, promosso in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che si concluderà oggi.
Secondo gli specialisti, dunque, il 30% della popolazione pediatrica mondiale è affetta da qualche forma di allergia. In Italia il 25% dei bambini: «La raccomandazione – spiega Alessandro Fiocchi, responsabile Allergologia del Bambino Gesù, uno dei venticinque autori del lavoro collettivo sulla prevenzione delle allergie – è contenuta nelle nuove line guida internazionali elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dall’ospedale pediatrico».
Il documento è stato appena pubblicato sul Wao Journal e a detta dell’esperto, dunque, l’intera classe dei probiotici può esser proposta come rimedio di una parte delle allergie, soprattutto dell’eczema: «La somministrazione alle gestanti – osserva l’allergologo – può ridurre del 9% il rischio allergia dei loro figli, mentre l’assunzione durante l’allattamento lo riduce del 15%, e del 5% se somministrata ai bambini nel primo anno di vita».
Per Fiocchi, dunque, l’implementazione delle linee guida porterebbe anche a risultati importanti in termini di risparmi per la spesa sanitaria e a maggiore tranquillità nelle mamme. Ma al di là dei probiotici, ci sono anche altre misure utili a scongiurare le allergie: «La migliore prevenzione – aggiunge l’allergologo – delle allergie nei bambini è, oltre all’aggiunta di prebiotici, probiotici e vitamina D nella dieta, il contatto con gli animali, l’alimentazione con latte crudo, l’esposizione all’aperto e al sole».
Fiocchi ha sottolineato l’importanza di promuovere la flora batterica intestinale, incrementando il contatto dei bambini con il terreno e la loro socializzazione precoce che favorisce lo scambio di germi. Ruby Pawankar, past-presidente della World Allergy Organization (Wao) e docente di Allergologia al Dipartimento di Pediatria della Nippon Medical School a Tokyo, in Giappone, coordinatrice delle linee guida con Fiocchi, ha fatto notare che le patologie allergiche sono in crescita soprattutto nei Paesi sviluppati e forse sono le più legate agli stili di vita e ai cambiamenti climatici, fattori che possono interferire con i geni: «Nel 2025 – avverte – l’Oms prevede 400 milioni di bambini allergici.
Per questo le linee guida, che non sono riservate agli esperti di settore, vanno attuate con il coinvolgimento dei decisori a livello politico per il bene della salute pubblica e per i bilanci degli Stati, perché consentirebbero notevoli risparmi alla spesa sanitaria».