“La comunità internazionale agisca: basta stragi di migranti!”
"Sono uomini e donne come noi - ricorda Papa Francesco - fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre; cercano una vita migliore… Cercavano la felicità…"
«Esprimo il mio più sentito dolore di fronte a una tale tragedia ed assicuro per gli scomparsi e le loro famiglie il mio ricordo nella preghiera. Rivolgo un accorato appello, affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi».
Lo ha affermato stamani Papa Francesco, in occasione della recita del Regina Caeli in piazza San Pietro, esprimendo il suo dolore e la sua commozione riguardo all’ennesima strage di migranti avvenuta stanotte nel Canale di Sicilia. L’ennesimo peschereccio, l’ennesimo barcone, si è rovesciato in mare 60 miglia a nord della Libia provocando 700 morti, rispetto ai soli 28 superstiti raccolti a bordo di un mercantile portoghese: «Sono uomini e donne come noi – ricorda il Papa – fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre; cercano una vita migliore… Cercavano la felicità…».
Una strage, questa, la peggiore mai avvenuta dal dopoguerra nel Canale di Sicilia per numero di vittime. E Papa Francesco, che aveva scelto proprio l’isola di Lampedusa per compiere il suo primo viaggio apostolico, nel dolore ha chiesto una preghiera silenziosa per le vittime, per i loro familiari, e piazza San Pietro è ammutolita.
Decine di migliaia di persone sono così rimaste in silenzio, unite spiritualmente al Papa in un momento intenso e commuovente, seguito da un Ave Maria recitata con altrettanta emozione dai fedeli.
Intanto l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, ha fatto sapere che domani la questione migranti sarà al centro del Consiglio Esteri dell’Unione europea: «Quanto accaduto – dichiara – è inaccettabile: ora è il momento per l’Europa di affrontare queste tragedie senza indugio. Serve la condivisione della responsabilità tra tutti i 28 Stati aderenti, che per troppo tempo è stata lasciata solo ai Paesi del Sud».
E prima dell’intervento dedicato alla morte dei 700 migranti il Pontefice, traendo spunto dal Vangelo odierno, si era soffermato sull’esperienza degli Apostoli che, avendo visto Cristo risorto, non potevano non testimoniare la loro straordinaria esperienza: «Anche oggi – esorta il Santo Padre – tutti i cristiani sono chiamati a essere testimoni: a vedere, ricordare e raccontare. Il testimone è uno che ha visto con occhio oggettivo, ha visto una realtà, ma non con occhio indifferente; ha visto e si è lasciato coinvolgere dall’evento».
Per questo ricorda, non solo perché sa ricostruire in modo preciso i fatti accaduti: «Ma anche – sottolinea Papa Bergoglio – perché quei fatti gli hanno parlato e lui ne ha colto il senso profondo. Allora il testimone racconta, non in maniera fredda e distaccata, ma come uno che si è lasciato mettere in questione e da quel giorno ha cambiato vita. Il testimone è uno che ha cambiato vita».
Ma per essere credibili, serve testimonianza gioiosa e misericordiosa: «Il contenuto della testimonianza cristiana – osserva il Sommo Pontefice – non è una teoria, un’ideologia o un complesso sistema di precetti e divieti, oppure un moralismo, ma è un messaggio di salvezza, un evento concreto, anzi una Persona: è Cristo risorto, vivente e unico Salvatore di tutti».
Quindi ha aggiunto che tutti i cristiani sono chiamati a diventare testimoni di Gesù risorto: «E la sua testimonianza – aggiunge Papa Francesco – è tanto più credibile, quanto più traspare da un modo di vivere evangelico, gioioso, coraggioso, mite, pacifico, misericordioso. Se invece il cristiano si lascia prendere dalle comodità, dalla vanità, dall’egoismo, se diventa sordo e cieco alla domanda di “risurrezione” di tanti fratelli, come potrà comunicare Gesù vivo, come potrà comunicare la potenza liberatrice di Gesù vivo e la sua tenerezza infinita?».
Da qui, la preghiera rivolta alla Vergine Maria: «Maria nostra Madre – invoca il Papa – ci sostenga, affinché possiamo diventare, con i nostri limiti, ma con la grazia della fede, testimoni del Signore risorto, portando alle persone che incontriamo i doni pasquali della gioia e della pace».