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Accoglienza migranti: “La chiusura di alcune regioni non aiuta l’Italia”

"Le Acli sollecitano il Governo italiano - scrivono in un documento - ad affrontare questa gravissima crisi umanitaria attivando una coerente ed efficace politica di intervento in cui legalità e fermezza, condivisione e solidarietà, continuità al posto della logica dell’emergenza, facciano da supporto e premio al generoso sforzo profuso nei salvataggi e da coerente sostegno alle reiterate sollecitazioni alla refrattarie istituzioni internazionali"

Lo hanno affermato ieri le Acli, replicando alla decisione del presidente lombardo Roberto Maroni che ha annunciato di non voler accogliere nuovi migranti

«Le incoerenze e i comportamenti ondivaghi, le contrapposizioni ideologiche e diseducative, di chiaro stampo elettoralistico, non concorrono a sostenere gli sforzi politico-diplomatici tesi ad affrontare nel modo migliore e pacifico il grave problema delle migrazioni».

Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia

Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia

È netto il dissenso delle Acli, espresso in un documento della direzione nazionale riunita ieri a Roma, dalle dichiarazioni di Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, sulla chiusura all’accoglienza dei migranti: «Le Acli sollecitano il Governo italiano – si legge nel documento – ad affrontare questa gravissima crisi umanitaria, attivando una coerente ed efficace politica di intervento in cui legalità e fermezza, condivisione e solidarietà, continuità al posto della logica dell’emergenza, facciano da supporto e premio al generoso sforzo profuso nei salvataggi e da coerente sostegno alle reiterate sollecitazioni alla refrattarie istituzioni internazionali».

Gianni Bottalico, presidente Acli

Gianni Bottalico, presidente Acli

Del resto, ormai parliamo di emergenza umanitaria inaudita: «Su cui – dichiara Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli – si deve giungere in Europa a una maggiore condivisione dell’accoglienza e non possono tirarsi indietro proprio quei Paesi che hanno responsabilità dirette sulle cause, che costringono centinaia di migliaia di profughi a fuggire, per come questi Stati hanno agito in Libia o per come agiscono sulla situazione della Siria. Se poi, questo atteggiamento di chiusura verso profughi e rifugiati viene rafforzato da iniziative improvvide, come quella del presidente della Lombardia Maroni e degli altri presidenti di regione che lo seguono, questo non aiuta l‘Italia e il governo a portare gli altri Paesi europei su posizioni di maggiore solidarietà».

Anche per questo le Acli, il prossimo 20 giugno, in occasione della Giornata internazionale del rifugiato aderiranno alla manifestazione in piazza a Roma, insieme a molte altre associazioni: «Per chiedere – conclude Bottalico – all’Italia e all’Unione europea un vero cambio di passo delle politiche di accoglienza, per proteggere le persone e salvare vite umane».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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