"Quasi il 70% delle famiglie - sottolinea Luigi Cannari, vicecapo dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia - vive in una abitazione di proprietà, il 14% possiede altre abitazioni. Ma, tuttavia, l’instabilità e la discontinuità lavorativa dei giovani, il deterioramento delle retribuzioni reali, soprattutto nella fascia anagrafica 20-34 anni, e la diffusione del lavoro a tempo parziale, tra i più giovani nella maggior parte dei casi involontaria, rendono loro problematico l’accesso al credito perché ritenuti dalle banche a maggiore rischiosità e quindi al mercato dell’abitazione
"All’interno della coppia - spiega Petraglia -, è la donna quella che soffre di più dello spostamento in avanti dell’età della gravidanza: dai 35 anni non sono solo l’ovaio e gli ovociti a essere invecchiati, ma anche l’utero non è più così ospitale. Più che una medicina preventiva, qui ci vuole una cultura preventiva, affinché le donne, e gli uomini, siano correttamente informati del calo naturale della fertilità col passare degli anni"
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